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A Brindisi cresce la preoccupazione per gli effetti occupazionali della decarbonizzazione

BRINDISI- Ha destato non poche perplessità la notizia diffusa dall’Enel, peraltro in assenza di qualsiasi forma di coinvolgimento del territorio, di rinunciare ad uno dei due gruppi a turbogas nell’ambito dell’attuazione di investimenti per completare entro il 2025 il processo di decarbonizzazione. 

Tale scelta, infatti, dimostra una prima sostanziale forma di disimpegno dell’Enel nei confronti di un territorio da cui per decenni ha preso tanto, determinando non pochi problemi, anche dal punto di vista ambientale.

E non può risultare significativo l’annuncio di voler riempire il territorio di propria pertinenza di pannelli fotovoltaici, provvedendo allo smontaggio del nastro trasportatore, dell’asse attrezzato e dei due “dome” che contengono il carbone.

Tali strutture, infatti, potrebbero essere riutilizzate per creare a Brindisi uno dei porti logistici infrastrutturali tra i più importanti del Mediterraneo. Ed invece Enel che fa? Decide di non dar corso a quello che sta facendo altrove e di procedere unicamente allo smontaggio. Su quelle aree vuol far nascere una immensa distesa di specchi che contribuiranno a deturpare un territorio che anche per il fotovoltaico ha pagato prezzi altissimi. Tra l’altro, questo ricorso all’energia solare va ad aggiungersi alla proposta formulata dal Consorzio Asi di utilizzare altri duecento ettari di terreno industriale per mettere pannelli.

Ci troviamo di fronte, insomma, ad un utilizzo del territorio che cancella qualsiasi possibilità di impiego di tali aree per far nascere nuove imprese. A ciò si aggiunge l’enorme preoccupazione per i risvolti occupazionali. La chiusura della centrale a carbone comporterà la morte di un indotto che fino ad oggi ha dato lavoro a migliaia di brindisini. E non sarà certo un gruppo a turbogas o un campo fotovoltaico a compensare tali perdite.

A fronte di un quadro dai risvolti così drammatici, pertanto, è evidente che occorre un coinvolgimento del governo nazionale, così come della Regione Puglia. Brindisi, insomma, non potrà essere lasciata sola anche questa volta.

https://www.youtube.com/watch?v=YewDnNoyDBM

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