Attualità

A Brindisi la multiservizi è un “subappaltificio”, tra affidamenti diretti, procedure negoziate e consulenze

La società partecipata riduce la spesa per il personale, ma fa sempre più ricorso ad affidamenti esterni concessi in subappalto rispetto alla commessa ricevuta dal Comune di Brindisi

BRINDISI- Le manutenzioni a carico di una Amministrazione Comunale rappresentano un ingente capitolo di spesa e spesso si fa fatica a stare dietro alle necessità incombenti, anche per effetto delle sollecitazioni che giungono dai cittadini. Ogni intervento, peraltro, richiede una regolare gara d’appalto, fatta eccezione per commesse “non ripetitive” effettuate sotto la soglia economica imposta per legge.
A Brindisi tutto questo viene fondamentalmente aggirato attraverso il ricorso all’affidamento diretto effettuato alla società partecipata Brindisi Multiservizi. Un modo come un altro per ottenere interventi veloci, dando lavoro ad una società che deve far quadrare i conti, avendo una forza-lavoro di oltre 150 unità e che, in caso di perdite, deve farsi ripianare il deficit dal socio unico, cioè proprio dal Comune di Brindisi.
Nulla da eccepire, quindi, visto che con l’incarico diretto alla BMS si unisce l’utile al dilettevole. Sta di fatto, però, che da qualche anno la società riceve commesse dal Comune, ma poi puntualmente ne affida tante in subappalto, spesso facendo ricorso a sistemi veloci, che si concretizzano in affidamenti diretti o procedure negoziate. E sono tornati a galla anche i “nolo a caldo”, come nel caso della macchina traccialinee per la realizzazione di segnaletica orizzontale. Il tutto, per ben 60 giorni, al costo che sfiora gli 80mila euro, peraltro neanche ad una azienda del territorio, visto che il servizio è stato affidato ad una ditta della provincia di Bari.
E che dire, poi, dei tanti consulenti e dei tanti legali esterni – anche in questo caso più di qualcuno provenente dal capoluogo di regione.
Insomma, risparmiare sul personale e poi concedere subappalti e consulenze non dovrebbe appartenere alla “mission” di una società partecipata. E appare incomprensibile il silenzio della politica, così poco attenta al fatto che, visto il ricorso al sistema dei subappalti, forse sarebbe il caso che tali commesse venissero affidate direttamente all’esterno dal Comune, con i sistemi di gara previsti per legge e senza l’odioso ricorso a procedure d’urgenza.

Mimmo Consales

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