BRINDISI- Sta diventando giorno dopo giorno sempre più drammatica la situazione riguardante i lavoratori dell’ex stabilimento aeronautico GSE di Brindisi e, in particolare, chi – a seguito dello spacchettamento societario – è finito in cassa integrazione con l’azienda DCM.
Gli ammortizzatori sociali stanno per terminare e gli impegni assunti in più fasi dal gruppo Dema, dal Governo nazionale e dalla Regione Puglia sono stati tutti puntualmente disattesi. Eppure parliamo di aziende che hanno usufruito di agevolazioni fiscali e di contributi statali senza, però, salvaguardare i livelli occupazionali.
Da qui la disperazione dei lavoratori interessati e la solidarietà di chi un posto di lavoro è riuscito a salvarlo all’interno del gruppo. Con una lettera aperta le maestranze interessate hanno rivolto un appello alle istituzioni locali, ai consiglieri regionali ed ai parlamentari del Salento affinchè l’argomento ex GSE torni in agenda per individuare una soluzione che non preveda il ricorso ai licenziamenti. Per domani è previsto un sit-in sotto il Comune di Brindisi con richiesta di incontro al sindaco Rossi. Mercoledì 14 luglio, invece, si terrà una riunione convocata dal Prefetto Bellantoni, alla presenza dell’azienda e della task force regionale sull’occupazione, mentre venerdì 16 luglio i lavoratori faranno sentire la propria voce anche al presidente della Regione Emiliano con un sit-in davanti agli uffici di presidenza. Dramma nel dramma anche la rottura del fronte sindacale tra confederali da una parte, Ugl, Cobas e Fismic dall’altra.
