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Alta velocità, Pagliaro: “Salento escluso. Carfagna, parlamentari, Emiliano non fanno nulla” 

SALENTO – La ministra per il Sud, Mara Carfagna, intervenuta da remoto al Forum di Manduria condotto da Bruno Vespa, annuncia che, tra le varie misure, il Mezzogiorno ha a disposizione più di 160 miliardi di euro e che quasi la metà vengono dal Recovery plan. Come si sa, i soldi del PNRR -piano nazionale di ripresa e resilienza- vanno spesi entro 5 anni. E tra le opere da finanziare ha annunciato “l’alta velocità ovunque” e il completamento della Salerno-Reggio Calabria entro il 2029-2030.

“Più di 160 miliardi di euro per il Sud, la metà dei quali destinati a strade e infrastrutture con una buona fetta per l’alta velocità. Prendiamo atto che il Governo ha deciso di tagliare fuori il Salento dall’alta velocità, come se non esistesse, come se l’Italia non cominciasse da Santa Maria di Leuca ma da Bari”. Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, Presidente del MRS, non ci sta. “Tutto questo nel silenzio assordante dei parlamentari pugliesi e del presidente Emiliano -dice- che continua a non muovere un dito nonostante la nostra mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale a marzo scorso, che impegna la Giunta a battagliare sui tavoli romani per l’estensione dell’alta velocità fino a Lecce.

E invece no. Come ha ribadito Carfagna, l’alta velocità è un privilegio riservata solo alla Napoli-Bari e alla Salerno Reggio-Calabria. Fuori il Salento, condannato al ruolo di cenerentola dei trasporti, a collegamenti di seconda categoria che penalizzano i residenti e tarpano le ali al turismo, con treni da Far West e zero connessioni tra aeroporto e località di vacanza. Ma è una disparità a cui non ci rassegniamo e che continueremo a combattere, come da anni facciamo con manifestazioni e battaglie istituzionali e mediatiche, spinti dal moto di ribellione di un territorio ferito e oltraggiato, mortificato e ignorato.

Noi siamo il Sud del Sud, e alla ministra del Sud vogliamo ricordare che è suo dovere prendere a cuore le necessità dell’intero Mezzogiorno, nessuna parte esclusa. Così come arriverà a Reggio Calabria, è giusto che l’alta velocità arrivi fino a Lecce, fino al tacco della nostra Italia.

La previsione di completamento della Salerno-Reggio Calabria entro il 2029-2030, inoltre, ci lascia esterrefatti, perché smentisce i pretesti di esclusione addotti contro il completamento dell’alta velocità fino a Lecce, ovvero l’obbligo di portare a termine le opere entro il 2026, per poter avere accesso ai finanziamenti del Recovery Plan. Questo doppiopesismo, questi giochetti sulle date e sui progetti da mettere in cantiere ci offendono ma non ci abbattono. Ci sono anzi da sprone, per continuare la nostra battaglia per l’alta velocità con foga ancora maggiore, finché non avremo ottenuto giustizia per la nostra terra dimenticata”.

 

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