Attualità

Pfizer, nessun dietrofront: in Puglia seconda dose a 35 giorni

BARI – Nessun dietrofront, nessuna marcia indietro. Dal 17 maggio in Puglia la seconda dose di Pfizer e Moderna sarà inocolata a 35 giorni dalla prima. Per tutti, fragili compresi.  La Regione non cambia programmi dopo l’appello di Pfizer a rispettare l’indicazione dei 21 giorni.

Lo fa perché nessuna nuova disposizione è arrivata dal Comitato Tecnico Scientifico e, quindi, dal Ministero. Un cambio di passo può venire solo se una nuova circolare detterà tempi nuovi per la seconda dose. In questo modo dalla task force contano di recuperare 200mila dosi da utilizzare per le altre fasce.

Dal Cts, del resto, il coordinatore Franco Locatelli, ribadisce quando affermato nel documento che poi ha prodotto la circolare del Ministero: l’intervallo tra le due dosi, portato sino a 42 giorni, non inficia l’efficacia dell’immunizzazione e ci permette di somministrare molte più dosi di vaccino”. Il dubbio, però, dei cittadini soprattutto, è che i fragili necessitino di copertura rapidamente. Ma spiegano dalla Regione, i criteri fissati sono per fascia d’età, non per fragilità.

Capitolo chiuso, dunque, fatte salve diverse valutazioni del Ministero della Salute.

L’obiettivo è accelerare perché se non si chiude la partita dei fragili, la Regione non accelera la vaccinazione nelle aziende. Lo ha specificato il governatore Emiliano spiegando che il generale Figliuolo è stato “durissimo” con le Regioni. “Si comincia a vaccinare in azienda – ha detto Emiliano – quando i fragili sono tutti vaccinati. Quindi – ha detto ancora Emiliano – verosimilmente fine maggio, inizio di giugno, non prima”.

Il problema resta la carenza di dosi, a maggio sono insufficienti rispetto alle esigenze di copertura e alla capacità vaccinale. E ora ci sono più classi d’età: bisogna chiudere gli over 80 e gli over 70 – per questo saranno richiamati -, è in corso la vaccinazione della fascia 60-69; in più sono partiti i 610mila pugliesi da vaccinare tra i 50 e i 59 anni. Ma poi sarà la volta dei 570mila tra i 40 e i 49 anni. Non prima di luglio, per questi ultimi, è l’ipotesi.

La Regione aveva chiesto 100mila dosi di Astrazeneca, ma ne sono arrivate la metà dalla Sicilia. Non bastano nemmeno per tutti i richiami. L’unica boccata di ossigeno sono le 298mila dosi di Pfizer in arrivo il 2 giugno. Ma ne servono almeno 1milione e 200 per le sole prime dosi del target in corso.

 

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