Cronaca

Truffa con finta beneficenza, arresti e sequestri. Coinvolto anche un leccese

SALENTO- L’associazione benefica che raccoglieva donazioni e che complessivamente ha accumulato circa 6 milioni di euro era fittizia, così come fasulla era la destinazione del denaro che veniva intascato da quelle che gli inquirenti ritengono “le menti della truffa”. La base operativa era Napoli, ma tra i coinvolti nell’operazione, cinque dei quali sono stati arrestati, c’è anche un uomo di 37 anni residente in un comune del Nord leccese. Per lui il giudice ha disposto l’obbligo di dimora. È considerato uno dei procacciatori degli ignari benefattori. Per tutti la procura di Napoli ha disposto un sequestro di beni di 1 milione di euro complessivo.

La rete veniva creata attraverso messaggi sui social media ed aveva coinvolto, secondo le indagini, circa 2200 risparmiatori in tutta Italia. Un passaparola on line con messaggi nei quali venivano raccontate storie di drammi, di famiglie e di persone bisognose d’aiuto. Il gruppo criminale proponeva anche investimenti finanziari, altamente remunerativi, nel settore delle cripto valute e dell’oro, ma senza autorizzazioni, in gruppi motivazionali dove i membri diventavano parte di una grande famiglia dove era necessario aiutarsi l’un l’altro. “Siamo venuti a conoscenza che un nostro membro è in serie difficoltà e rischia di perdere la casa – si legge in uno dei messaggi riportati nell’ordinanza- abbiamo appreso che una famiglia nell’alluvione ha perso tutto e si trova senza neppure indumenti con due bambini! Ora, siamo una grande famiglia”.

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