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Rfi: Lecce-Roma in 4 ore. Pagliaro: basta giochi di parole

LECCE- “Lo standard di velocità sulla Napoli-Bari e sulla Bologna Lecce sarà comune. Su entrambe le lineee si viaggerà a 200 km/h, con punte di 250 in alcuni tratti di nuova costruzione, in Galleria, tra Napoli e Foggia”. Queste le dichiarazioni Roberto Pagone, responsabile della Direzione Investimenti Area Sud di Rete Ferroviaria Italiana in un’intervista al Nuovo Quotidiano Di Puglia. “L’alta capacità – continua- consiste nel raddoppio della linea e contestuale velocizzazione”.

“Sgombriamo il campo da equivoci e giochi di parole: alta velocità e velocizzazione non sono la stessa cosa. Non si possono spacciare per alta velocità dei collegamenti ferroviari più rapidi con Bari, perché l’Italia – non ci stancheremo mai di ribadirlo – inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari”.  Così il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Movimento Regione Salento, che da anni porta avanti la battaglia per l’arrivo dell’Alta Velocità con manifestazioni e con una mozione per impegnare il Governo regionale ad attivarsi per questo su tutti i tavoli. “Non ci lasciamo incantare da belle promesse, perché sono solo fumo negli occhi per mascherare la realtà: Rete Ferroviaria Italiana non ha alcuna intenzione di portare l’alta velocità fino al Salento, ma – come ha dichiarato lo stesso responsabile della Direzione Investimenti Area Sud – entro il 2023 ha intenzione di far partire il primo collegamento diretto tra Napoli e Bari, e poi accelererà i collegamenti con Lecce, Brindisi e Taranto. Il Piano dei trasporti 2010, firmato da Vendola, fu la pietra tombale sulle prospettive di sviluppo delle infrastrutture del Salento. Poi, nel 2011 ci propinarono il secondo lotto dell’alta velocità, e lo contestammo a giusta ragione, perché fummo facili profeti nel prevedere che sarebbe stato tagliato alla prima occasione. Successivamente hanno portato il Frecciarossa a Lecce, ma anche quello è stato un inganno, tant’è che dopo poco è stato soppresso, perché a fronte di un costo di viaggio molto più alto si otteneva un risparmio di tempo irrisorio per arrivare a Milano.  Siamo stanchi di annunci in pompa magna che, gratta gratta, non portano a nulla. Basta con la favola dell’alta velocità fino a Lecce, vogliamo i fatti. Apriamo gli occhi: nei piani di Rfi l’alta velocità riguarda solo la linea Napoli-Bari, mentre quella adriatica Bologna-Lecce verrà soltanto velocizzata. A lavori ultimati, quindi, si potrà viaggiare da Napoli a Bari in sole due ore, ma poi bisognerà scendere dal treno, portarsi dietro i bagagli, cambiare binario e aspettare la coincidenza per Lecce, Brindisi o Taranto.   Una prospettiva inaccettabile, che ci mortifica. È l’ennesimo schiaffo ai salentini, un’offesa alla nostra intelligenza.  Torno a chiedere: perché dovremmo accontentarci di questa soluzione di ripiego, senza pretendere l’alta velocità fino a Lecce, che ben la merita per offrire un servizio di qualità ai suoi residenti e ai tanti turisti che scelgono di venire in vacanza in Salento e lamentano collegamenti vetusti? 

Servono interventi strutturali per la stazione di testa a Lecce. Perché non si può realizzare una nuova linea a 300 km/h, come la Milano-Roma, la Venezia-Roma o la Bologna-Firenze? È questione di scelte politiche, e lo chiediamo con forza, perché siamo stanchi di essere relegati a trasporti di serie B. Vogliamo che il futuro della nostra terra viaggi sui binari dell’alta velocità”.

Del resto alla fine dell’intervista Pagone conferma che ad ora non si tratti di alta velocità, lasciando questa a scelte politiche future: “Una linea a 300 km/h è necessariamente una linea nuova, come la Milano- Roma. Occorre fare una scelta. RFI sta facendo un altro discorso che non è alternativo al primo e che porterà benefici immediati nel giro di 4 -5 anni: è quello che serve al Sud in prima battuta. Se poi ci sarà una scelta politica e istituzionale per linee nuove, le due cose non saranno in contrasto”.

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