Attualità

Carenza di servizi: sono le donne le più colpite dalla nuova emergenza sanitaria

LECCE – Alla vigilia della festa della donna, Tra effetti della pandemia e problemi atavici, il quardo che emerge è quello di una forte disomogeneità nei servizi, anche per ciò che riguara il contrasto alla violenza su donne e minori

Una situazione storicamente difficile a cui si sono aggiunti gli effetti catastrofici della pandemia. Perchè il Covid ha inciso profondamente sul tessuto sociale ed economico del territorio, amplificando vecchie e nuove povertà, vecchie e nuove fragilità.
Tra le più colpite dalla nuova emergenza sanitaria le donne, che si sono viste spesso costrette ad abbandonare il posto di lavoro per poter offrire assistenza ad anziani, non autosufficienti e minori in un tempo di ‘congelamento’ dei servizi ad essi dedicati.
I coordinamenti Welfare e Donne della Cisl di Lecce, alla vigilia della ricorrenza dell’8 marzo,hanno voluto fare il punto sullo stato dell’arte nel Salento in merito ai servizi a sostegno della prima infanzia, di minori e famiglie e a quelli relativi alla prevenzione ed al contrasto della violenza su donne e minori.
Ne è emersa una situazione a macchia di leopardo tra i vari ambiti e i vari consorzi sociali della provincia di Lecce in cui si alternano eccellenze a forti carenze.
Emerge, come detto, una profonda disomogeneità dei servizi
Non tutti gli ambiti/consorzi hanno attivato i centri di ascolto per la famiglia, che hanno assunto particolare rilievo nel periodo covid a causa del crescente disagio sociale e relazionale.
Anche sul versante della prevenzione e del contrasto ai maltrattamenti e alle violenze su donne e minori la rete territoriale appare a macchia di leopardo. Solo alcune realtà si sono dotate di CAV (centri antiviolenza) o, in alternativa, di una casa rifugio. In molti casi il servizio è stato appaltato a cooperative sociali o a centri che operano sull’intero territorio provinciale. L’oscillazione dei dati, da contesto a contesto ed anche all’interno di diverse realtà della stessa area territoriale di riferimento, si presta a diverse possibili interpretazioni:
la ritrosia delle vittime a denunciare ed a rendere pubblico quanto viene secretato nel privato;
oppure una non ancora radicata azione da parte dei presidi territoriali chiamati ad intercettare tale disagio e ad offrire servizi di supporto e tutela.

 

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