LECCE- Colpito dall’ennesimo raptus di violenza, il figlio 30enne stava “demolendo casa”. Da qui la chiamata disperata della madre alla polizia. Giunti sul posto, gli agenti hanno effettivamente appurato che nell’appartamento regnava il caos. Tutto era a soqquadro: mobili, vetrine rotte e sedie spaccate ma, del demolitore, nessuna traccia. Le successive ricerche hanno portato i poliziotti sul terrazzo del condominio dove il 30enne si era rifugiato. Qui, fumando un sigaretta ha dichiarato di aver avuto una crisi a causa dell’astinenza da sostanze stupefacenti.
Purtroppo però sembra che questi episodi si siano ripetuti sempre più spesso negli ultimi anni, tanto da culminare in minacce suicide. In un occasione era arrivato ad aprire il gas minacciando l’estremo gesto; in un’altra, appena dimesso dall’ospedale, ricoverato a seguito delle sue condizioni di precario equilibrio psichico, ha scaricato la sua rabbia contro l’auto della madre, mandando in frantumi i fari ed ammaccando in più parti la carrozzeria.
Considerata la gravità della situazione e quanto appreso sul posto dalla madre, gli agenti hanno eseguito una perquisizione rinvenendo, nella camera da letto del 30enne, oltre a circa 10 grammi di marijuana, una carabina; una pistola ad aria compressa; 2 petardi; un coltello a serramanico; un bastone in legno di cm. 44 circa; 2 pugnali di circa 30 cm; una catana di circa un metro e munizionamento per la pistola e la carabina. Il tutto è stato sequestrato, mentre il giovane è stato condotto in carcere.