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Lecce, in difesa soliti black out. Mancosu e Rodriguez rianimano l’attacco

LECCE – (di Tonio De Giorgi) Un sospiro di sollievo quando Mancosu ha segnato il gol del pareggio contro il Vicenza; doppio, quando il giovane Pablo Rodriguez ha buttato dentro il pallone del sorpasso. Triplo, quando al Vicenza è stato annullato il gol del pareggio. Bravo il secondo assistente dell’arbitro, Yoshikawa, madre italiana e papà giapponese, a vedere il fuorigioco del giocatore del Vicenza. Senza il Var non era affatto scontato. Sono, invece, ancora abbastanza evidenti le difficoltà del Lecce.

LA STORIA SI RIPETE – Per la quarta volta consecutiva la squadra leccese è passata in svantaggio. Era già successo contro Salernitana, Pisa e Spal. E i giochi si sono complicati parecchio con i giallorossi costretti ad inseguire. E due volte su tre l’impresa non è riuscita. Anche contro il Lanerossi Vicenza la storia si è ripetuta. Un errore in fase difensiva ha permesso agli ospiti per quasi un’ora di gestire il vantaggio. Anzi, la squadra dell’ex Mimmo Di Carlo ha avuto l’opportunità con Zonta di affondare nuovamente il colpo. E per il Lecce a quel punto sarebbe stata notte fonda. Perché la squadra leccese aveva comunque prodotto fin lì una manovra poco lucida. Due colpi di testa di Lucioni, pericolosissimo il primo. Uno di Zuta, che è andato a infrangersi sulle gambe di Listkowski e un tiro da dimenticare di Majer. Nella ripresa il Lecce è entrato con un altro piglio: nei primi venti minuti si sono registrate le conclusioni di Coda, due volte, e Stepinski, che avrebbero potuto avere esito migliore.

CODA E STEPINSKI A DIGIUNO – I due attaccanti non stanno attraversando un bel periodo. Il polacco non segna dalla partita contro il Chievo. Coda, invece, raggiunto dall’empolese Mancuso in testa alla classifica marcatori, a quota 8 gol, primato condiviso pure con Forte del Venezia, è a secco dalla sfida contro il Venezia. Cinque partite senza segnare. Resta l’efficace partecipazione alla manovra della squadra (è presente nell’azione del pareggio giallorosso), ma il suo mestiere è fare gol.

FALCO, PETTINARI E …RODRIGUEZ  – Senza Pettinari, fermato da una lombalgia (non è la prima volta), e con Falco che si è limitato a fare solo riscaldamento (nella rifinitura aveva accusato un affaticamento), Corini via telefono ha ordinato l’inserimento di Rodriguez, primo spagnolo della storia del Lecce. L’ex gioiellino di casa Real Madrid ha impiegato sette minuti per il suo primo urlo di gioia nel suo nuovo stadio, purtroppo desolatamente vuoto. Già sfortunato ad inizio stagione quando ha dovuto fare i conti con il Covid -19, motivo per cui ha ritardato il suo arrivo, contro il Vicenza si è dovuto arrendere a un infortunio alla coscia sinistra. Tuttavia una bella iniezione di fiducia per lo spagnolo che ha debuttato come Ernesto Javier Chevanton nel 2001, contro il Parma, quando bagnò il suo esordio con la sua prima rete italiana.

MERCATO ALLE PORTE – Tre punti e la prima rete di Rodriguez nell’ultima partita casalinga del 2020 è un bel bottino per riprendere fiato e quota. Ma il Lecce deve tornare quello delle prime giornate. E si è giunti al mercato invernale senza aver potuto verificare la tenuta difensiva con l’innesto di Dermaku. Mentre in attacco l’avvio di stagione di Falco e Pettinari è stato balbettante, per vari motivi. E preoccupa il calo avuto da Stepinski. Un periodo di flessione è fisiologico, ma in casa Lecce il black out del reparto offensivo è stato corale. Mancosu a parte.

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