LECCE – Dalle cartellate al vin cotto ai porceddhruzzi: in più della metà delle case pugliesi si torna a sfornare dolci della tradizione fai da te.
A stilare l’indagine, in occasione di queste feste natalizie da trascorrere in lockdown soft, è stata Coldiretti. Le massaie pugliesi intervistate – riferiscono dall’associazione – trascorreranno non meno di due ore in cucina per realizzare le prelibatezze tipiche del Natale. Il tutto per sfruttare il maggior tempo da trascorrere tra le mura domestiche – hanno riferito – e garantirsi comunque a tavola l’atmosfera della festa con prodotti genuini nel rispetto della tradizione.
Dal Gargano al Salento i dolci radicati sul territorio sono tanti: dalle cartellate baresi al vincotto, alla variante salentina con il miele, i purceddhuzzi, le ostie di Monte Sant’Angelo, il biscotto cegliese, gli amaretti e le nuvolette di mandorla, le paste secche, i cantucci, la pasta di mandorle. Specialità le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del territorio.
Secondo la stessa indagine, infine, il panettone all’extravergine quest’anno batte il pandoro 3 a 1.