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Cannole celebra i suoi Santi Patroni nel solco della tradizione che affonda le radici nei secoli passati

CANNOLE- Cannole celebra i suoi santi patroni: San Vincenzo Ferrer e la Madonna di Costantinopoli nel solco della tradizione che affonda le radici nei secoli passati. Il culto in onore di San Vincenzo Ferrer, artefice dell’unità della Chiesa ai tempi travagliati dello scisma, grande predicatore del Vangelo e tromba della voce del Signore in mezza Europa. tanto da essere definito per i suoi panegirici apocalittici l’angelo dell’Apocalisse, fu attivato a Cannole nel 1750, mentre quello in onore della Madonna di Costantinopoli, conosciuta in loco come la Madonna del turco, è molto più antico. Gli antefatti risalirebbero, infatti, al 1480 dopo la presa di Otranto e all’assalto per fare razzie da parte delle truppe turche nei paesi dell’entroterra. Fu proprio l’apparizione di una bella signora vestita di luce a preservare il casale da una carneficina, portando alla conversione il comandante turco.

Neanche ai tempi del covid, seppur con le dovute precauzioni, Cannole dimentica i suoi protettori, anzi, pur rinunciando alle spettacolari luminarie, li commemora con una solenne celebrazione eucaristica officiata da don Luigi d’Amato e da don Giuseppe Paglialonga. Molto seguita la diretta trasmessa su Telerama che ha portato nelle case dei nostri telespettatori l’emozione di questo evento culminato con la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco, Leandro Rubichi. Con questo atto simbolico ancora una volta i cannolesi si sono affidati alla protezione dei protettori degli avi.

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