LECCE – Il calcio riparte, certo, ma tra sorrisi di circostanza e tante preoccupazioni; il calcio in Italia parte nel caos di regole poco chiare e tante perché: lunedì ci sarà un Consiglio Federale in cui bisognerà lavorare parecchio per mettere tutti d’accordo.
Nell’Assemblea di Lega A è stato votato il blocco delle retrocessioni, in caso di nuovo stop del campionato, sedici favorevoli su venti.
Nella nota ufficiale della Lega si legge che:
“Per quanto riguarda i principi previsti dal Comunicato 196/A della Figc, e in vista delle relative delibere che dovranno essere assunte in seno al Consiglio Federale del prossimo 8 giugno, l’Assemblea ha dato indicazione ai rappresentanti della Lega Serie A di votare in favore di soluzioni che salvaguardino sempre il merito sportivo qualora non fosse possibile portare a termine il campionato di Serie A TIM”.
Salvaguardare il merito sportivo, certamente sì, è un bel concetto, ma alla Lega B chi lo spiega che con il blocco retrocessioni della A non ci potrebbero essere promozioni? Oppure si sta pensando ad un campionato di serie A a 22 squadre se dovesse verificarsi il nuovo stop? Domande che al momento restano senza risposta e affondano nel caos di una ripresa che alla luce di quello che sta accadendo sembra veramente forzata.
Dunque ricapitolando le proposte che lunedì saranno messe sul tavolo del Consiglio Federale:
scudetto e retrocessioni soltanto nel caso in cui siano matematiche altrimenti nessuna assegnazione del titolo e stop alle retrocessioni; e dunque bocciatura a metà per l’algoritmo che potrebbe essere usato solo per decretare le squadre qualificate alle Coppe.
Continua il rebus e la domanda sorge spontanea: perché tutti questi ragionamenti non sono stati fatti prima di pronunciare il famoso “ricominciamo”?
Si naviga a vista dunque in una mare di incertezza.
M.C.