LECCE – Almeno per una parte del centro storico il Comune di Lecce dovrà procedere nei prossimi 60 giorni alla redazione del Piano particolareggiato, a cui sarà affidato il compito di determinare le destinazioni d’uso dei locali commerciali presenti nella parte antica della città classificata A1. E’ quanto stabilito dalla I sezione del TAR di Lecce, che accogliendo il ricorso del titolare del Saloon Keeper, assistito dal prof Avv. Saverio Sticchi Damiani, ha sanzionato l’inadempienza dell’Amministrazione Comunale. La vicenda potrebbe rappresentare un importante passaggio per risolvere le annose criticità legate alla possibilità di effettuare somministrazione a terzi all’interno dei locali del centro storico, spesso motivo di contrasto tra operatori commerciali ed Ente civico. Il contenzioso trae origine dal diniego alla richiesta di assenso per l’esercizio di attività di somministrazione (o consumo sul posto) che il comune di Lecce aveva opposto all’operatore, eccependo che all’interno del locale tale destinazione d’uso non esistesse prima dell’approvazione dell’attuale Pano Regolatore Generale del 1983. Ed infatti, secondo l’attuale regime, all’interno delle varie zone antiche della città possono ottenere il via libera alla somministrazione solo gli operatori in grado di dimostrare che all’interno del proprio locale tale attività era esercitata prima di tale data.
Da qui, dopo una prima diffida, la scelta del titolare del Saloon Keeper di rivolgersi al Giudice Amministrativo. Ora, dopo oltre 30 anni, la pronuncia del TAR Leccese segna – per l’avvocato Sticchi Damiani – un momento di svolta commerciale per almeno parte del centro storico.
