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Strutture ricettive, ecco le proposte: “Ripartire in sicurezza si può”

LECCE – Gli albergatori sono pronti a fare accoglienza di qualità anche al tempo del Covid-19. Per dimostrarlo Federalberghi ha elaborato, in condivisione con Confindustria e Assohotel, un protocollo nazionale denominato, appunto, “Accoglienza Sicura”. Nella redazione del documento, sottoposto nelle scorse ore a Governo e Regioni, sono stati individuati i passaggi essenziali per garantire misure efficaci a tutela di ospiti e dipendenti delle strutture turistico-ricettive.

Nella redazione del documento la Puglia ha contribuito in modo significativo, proprio in virtù dell’esperienza acquisita sul campo per l’avvio dei cosidetti alberghi Covid. Una sperimentazione per la quale le strutture hanno già collaborato con Protezione Civile e autorità sanitarie locali.

Quello che si vuole scongiurare è la conversione degli alberghi in strutture sanitarie o case di cura. “L’accoglienza è il nostro unico mestiere – rimarcano gli albergatori – e sempre lo sarà”.

E allora come far sentire i futuri ospiti protetti come in casa propria?

Il protocollo stabilisce regole chiare da rispettare dall’accoglienza fino al loro congedo.

Dettami rigidi che riguardano l’utilizzo di dispositivi di protezione e il rispetto del distanziamento interpersonale in primis, ma anche la pulizia (dalle stanze agli ambienti comuni, agli impianti di condizionamento, con obblighi di sanificazione periodica). E ancora: regole ferree per l’accesso dei fornitori, la somministrazione di cibo e bevande, il lavaggio di piatti e stoviglie, le aree destinate al consumo dei pasti e la loro preparazione. Regole precise che non danno nulla per scontato e spingono a riflettere sull’accortezza che d’ora in poi dovrà riguardare piccoli gesti quotidiani che sono quasi degli automatismi.

Qualche esempio? Alla reception “si deve evitare lo scambio della cornetta del telefono da un operatore all’altro – si legge – laddove la stessa non sia stata prima opportunamente disinfettata”. E ancora: “Le chiavi delle stanze devono essere pulite o sostituite ad ogni cambio dell’ospite. La pulizia deve interessare anche il portachiavi, se presente”.

Nel protocollo, infine, si stabiliscono anche le regole di carattere generale da seguire laddove un ospite (durante il soggiorno in struttura) avverta sintomi sospetti associabili al Covid.

Tutte le misure previste sono state stilate da una task force composta da imprenditori e dirigenti, italiani e stranieri, espressione delle diverse categorie e tipologie di strutture turistico ricettive, con l’ausilio di consulenti in materia di igiene e sicurezza e sotto la supervisione del prof. Pierluigi Viale dell’Università di Bologna, direttore dell’Unità Operative Malattie Infettive del Policlinico di S. Orsola.

“Qualsiasi soluzione il Governo o le Regioni pensino di adottare – avvisano le associazioni – deve tener conto della congruità dei costi e non deve generare sovrastrutture burocratiche che potrebbero provocare contenziosi di varia natura”.

E.Fio

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