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Covid, la discesa tarda ancora: +43 contagi e 3 decessi nel Salento. Al via nuova sperimentazione

BARI- Era atteso per questo sabato il sorpasso delle guarigioni rispetto alle morti e invece si dovrà aspettare ancora: 253 contro 249. Dall’inizio dell’emergenza, si contano 2.904 positivi in Puglia, quasi il 10 per cento del totale dei29.463 test effettuati. Ci sono 700 persone che trascorreranno la Pasqua ricoverate negli ospedali e 1.136 in isolamento domiciliare.

Nelle province salentine torna a salire il dato dei contagi da Covid: 43 in tutto, di cui 15 nel Leccese, 18 nel Brindisino e 10 nel Tarantino, dove si registrano anche due decessi. 15 in tutto le persone spirate nelle ultime ore. Tra di loro (ed è uno dei due casi di morti fuori regione) c’è anche un’anziana di Lequile da tempo domiciliata in una residenza sanitaria in altra provincia. I leccesi che non ce l’hanno fatta dall’inizio dell’emergenza sono così 53. Le altre vittime sono 8 cittadini baresi e tre foggiani. C’è, inoltre, un caso sospetto e riguarda un anziano di Felline, frazione di Alliste, deceduto al Fazzi, dove era già ricoverato per altre patologie e avrebbe avuto sintomi riconducibili al Covid. Il primo tampone, tuttavia, era risultato negativo mentre il secondo positivo. Ulteriori accertamenti saranno eseguiti nelle prossime ore.

In questa giornata sono stati processati 1.651 test per l’infezione e sono risultati positivi 95 casi, per un tasso del 5,7 per cento sul totale dei tamponi effettuati, più alto di quello degli ultimi due giorni, pari a 5,4 ieri e 5,1 giovedì, ma meno del 6,4 di martedì e mercoledì.

Tra i nuovi positivi, il numero più alto si registra a Bari (+27) per un totale di 913 contagiati. A Foggia, dopo l’exploit degli ultimi giorni, si registrano solo tre nuovi casi per complessivi 724. Galoppano i contagi nella Bat, +17, per un totale di 260. La situazione nel nord della regione continua a destare preoccupazione.

Ma torna a far drizzare la antenne anche quella del Salento, dove è il Leccese a tenere testa con 418 positivi. Nella geografia del Covid, spicca l’aumento a Taurisano e Campi Salentina (passano alla fascia 6-10). Taranto resta la provincia con l’incidenza più bassa di tutta la Puglia, pari a 218 cittadini positivi. A Brindisi, invece, quarta in Puglia con 334 contagi, c’è stato un aumento significativo nell’ultima settimana.  

Non a caso qui la Asl ha deciso di intensificare le misure di sorveglianza sanitaria sulle strutture residenziali assistenziali, dalle Rsa alle Case di riposo per anziani. Un pool composto da un infettivologo, uno pneumologo e uno specialista in Medicina interna affiancherà la direzione sanitaria di ogni struttura. Il controllo della Asl è relativo anche alla disponibilità nelle strutture di dispositivi di protezione individuale. In caso di necessità interviene la Farmacia ospedaliera dell’ospedale Perrino che provvede a consegnare mascherine, guanti e camici alla direzione medica della struttura.

Il presidente della Regione inoltre ha comunicato l’avvio di una nuova sperimentazione, che prevede l’utilizzo del plasma con gli anticorpi dei guariti. Il protocollo clinico sperimentale è stato approvato dal Comitato etico del Policlinico di Bari e potrà essere applicato su tutto il territorio regionale negli ospedali individuati dal “Piano ospedaliero Sars-CoV-2”. Il Centro regionale sangue, su indicazione della Regione, ha già sottoposto il protocollo al vaglio del Centro nazionale sangue e, dunque, nei prossimi giorni si potrà procedere all’avvio della sperimentazione sui pazienti. L’immunoterapia passiva con plasma dei pazienti convalescenti è già stata utilizzata nel corso dell’epidemia da Covid-19 in Cina con risultati positivi. Inoltre, è stata impiegata nel corso dell’epidemia di SARS nel 2002-2003 e di Ebola del 2014-2016 in Africa Occidentale. Il plasma da convalescente è un “nuovo farmaco sperimentale” contro il coronavirus rendendolo di fatto utilizzabile negli studi clinici in modo compassionevole per trattare i pazienti con infezioni COVID-19.

Sul fronte ospedaliero, la situazione del Fazzi di Lecce desta allarme tra i sindacati che in maniera unitaria (Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi, Nursind) hanno scritto ai vertici Asl dopo le positività riscontrate nei reparti di Pneumologia, Medicina e anche Ostetricia-Ginecologia. Nonostante la distribuzione di mascherine Ffp2 e Ffp3 e l’istituzione di una task force apposita, “non ci spieghiamo come mai il personale operi senza dispositivi di protezione e senza materiali disinfettanti”, dicono i sindacalisti, ai quali risulta che in quelle unità operative i nuovi episodi di contagio “si stiano trasformando in veri e propri focolai che riguardano diversi pazienti”. Da qui la richiesta di accertare il rispetto di tutte le precauzioni.

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