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Medici verso le zone più colpite, c’è anche l’oncologo Serravezza: “Non siamo eroi, è dovere”

LECCE- Sono oltre 7mila i medici che hanno risposto all’appello del governo e della Protezione civile per creare la task force di supporto agli ospedali in affanno per l’emergenza Coronavirus. Una vera e propria valanga di adesioni. Tra queste, c’è quella del prof. Giuseppe Serravezza, oncologo e immunologo in pensione ma sempre in prima linea con la LILT nell’assistenza dei malati di tumore. Un medico che non ha mai abbandonato il campo e che non ha intenzione di farlo nemmeno in questo momento di difficoltà, pur consapevole dei rischi che corre chi negli ospedali scende in campo in un vero corpo a corpo con un nemico subdolo e spietato. Aveva già risposto all’appello rivolto ai pensionati dall’Ordine dei Medici di Lecce, dicendosi disponibile ad andare in Lombardia. Poi, ha inviato 15 giorni fa una lettera di adesione a Pavia. Ieri ha formalizzato l’adesione al bando della Protezione Civile, all’insaputa della famiglia.

Il prof. Serravezza è pronto a partire al Nord. “Meglio che a fronteggiare l’emergenza siano gli anziani come me – dice – i giovani hanno una vita davanti. E basta chiamarci eroi, è il nostro dovere. Se avessimo seguito l’esempio della Cina, con la chiusura totale, da subito, su tutti i fronti, sarebbe stato molto meglio. Se il contagio finirà dipenderà solo da noi, non dalle medicine, non dai vaccini”.

Qui la sua intervista alla nostra emittente:

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