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Coronavirus, vertice in Prefettura a Lecce: su manifestazioni pubbliche decidono i sindaci

LECCE- Nessuna iniziativa discrezionale dei territori, ma un centro di coordinamento nazionale per l’emergenza con disposizioni alle singole regioni. Il comitato per l’ordine e della sicurezza pubblica si è riunito nel pomeriggio in Prefettura a Lecce, allargato alla partecipazione delle istituzioni: c’erano il presidente della Provincia Stefano Minerva; alcuni sindaci, tra cui quello di Lecce Carlo Salvemini; i vertici della Asl, con il direttore generale Rodolfo Rollo, il dirigente del dipartimento salute Alberto Fedele, il primario del 118 Maurizio Scardia. Recepite le direttive emanate dalla Regione Puglia che stabilisce quali sono le zone rosse.

In provincia di Lecce, tantissimi gli studenti che da Milano o dall’Emilia stanno rientrando a casa. Una fascia da monitorare sicuramente, ma per il momento fortunatamente non si parla di emergenza. Nessun caso di coronavirus è stato ufficializzato qui come nel resto della Puglia. Anche gli sbarchi sono monitorati e per ogni arrivo è già stato predisposto il protocollo. Poi, ci sono le manifestazioni pubbliche: le partite di calcio, come Lecce-Atalanta, sono appannaggio esclusivo della Lega. Sugli eventi organizzati dai singoli comuni – manifestazioni, convegni, spettacoli – saranno i sindaci e gli enti organizzatori a decidere se farli o meno. La maratona “Corri a Lecce” prevista per domenica si farà, almento per il momento. “Non c’è alcun motivo, per ora, per cui debba essere rimandata”, dicono dal Comune.

Dunque, sino a quando in Puglia non ci sarà il cosiddetto “caso 1”, la vita deve scorrere normale e non c’è alcuna emergenza. È naturale che le precauzioni devono essere rispettate: chi è arrivato dalle zone a rischio (comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini, Vo’) a partire dal primo di febbraio ha l’obbligo di comunicarlo ai medici di base, mentre è “invitato” a farlo chi ha soggiornato negli ultimi 14 giorni in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Al momento, però, come detto, non vi sono casi di contagio nella nostra regione, tali “che possano indurci a prendere in considerazione la possibilità di sospendere l’attività didattica- comunica con una nota ufficale il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice – e non sono peraltro giunte indicazioni in tal senso dalle autorità competenti. Abbiamo costituito una task force di colleghi che si occuperà di proporre ogni azione preventiva utile a contenere e gestire l’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel nostro Ateneo. Abbiamo invitato tutta la comunità accademica a mettere in atto i comportamenti elencati nel documento “Le dieci regole da seguire”, diramato dal Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità per ridurre i rischi, e dato indicazioni perché non vengano autorizzati nei prossimi giorni viaggi di studenti nelle aree a rischio”.

 

 

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