LECCE – Si chiama “Lunedì dell’Angelo” per ricordare il momento in cui l’angelo, incontrando al santo sepolcro vuoto Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e Giuseppe e Salomè, annunciò alle tre donne la Resurrezione di Gesù e disse loro di andare a comunicarlo agli altri, agli apostoli.
La tradizione, e non il calendario liturgico della chiesa cattolica per la quale è semplicemnte “lunedì dell’Ottava di Pasqua” , ha posticipato la celebrazione di questo episodio dalla domenica di Pasqua al lunedì, che ha preso il nome di Pasquetta. E così i festeggiamenti si sono prolungati.
A parte poche eccezioni, per esempio in Spagna, questa giornata si celebra, ed è dunque considerata festiva, in quasi tutti i Paesi del mondo.
Tradizione vuole che si trascorra all’aperto, con famiglia o amici, organizzando pic nic o grigliate. L’importante è che si stia insieme. Dalla mattina al tramonto.
E siccome per i leccesi i festeggiamenti non sono mai troppi, hanno allungato anche quelli pasquali: la “Pascreddhra” si “fa” il martedì dopo il Lunedì dell’Angelo. È questo “Lu Riu”. È in realtà un momento legato a un’altra tradizione cattolica: il martedì dopo Pasqua ci si recava -e lo si fa ancora- a Surbo, per la messa dedicata alla Madonna d’Aurio. E quindi: ancora relax, ancora gite fuori porta, scampagnate rigorosamente accompagnate da panini o pasti completi ma al sacco.
Eventi sono organizzati nel Parco di Belloluogo, in città, ma anche nel Parco Regionale di Rauccio.