Attualità

Invasione di olio straniero. E i frantoiaini salentini acquistano olive dai baresi

SALENTO- Arriva soprattutto dalla Spagna l’olio che sta riempiendo i magazzini di stoccaggio pugliesi, con 10 milioni di chili di extravergine straniero in più, il 21 per cento in aumento rispetto al 2018. I dati di ‘Frantoio Italia’ , aggiornati al 15 dicembre scorso e provenienti dall’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole, danno una spiegazione alla caduta dei prezzi delle produzioni regionali, nonostante la ripresa della produzione nel centro-nord della Puglia. È da lì, tra l’altro, che si stanno rifornendo i frantoiani salentini, stando a quanto ha fatto sapere Coldiretti, con una vera e propria corsa all’acquisto di olive prodotte nelle province di Bari e BAT, per tenere viva la filiera olearia locale, a fronte del crollo della produzione stimato nel 73 per cento, secondo un’analisi dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).

A protezione dell’olivicoltura locale si invocano maggiori controlli, perché il rischio è quello di sempre: spacciare per nazionali prodotti importanti. Una pratica commerciale che ovviamente favorisce le speculazioni ed è difficile da frenare: solo dalla Spagna quest’anno le importazioni sono cresciute del 48 per cento. Eppure, ci sono delle spie che dovrebbero indirizzare consumatori e ispettori: una bottiglia di olio venduta sugli scaffali della grande distribuzione a 2 o 3 euro non può contenere olio extravergine di oliva, perché con quelle cifre non si coprono neanche i costi di produzione. L’olio extravergine di oliva made in Italy non può essere venduto a meno di 7-8 euro al litro allo scaffale.

“Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – aggiungono dall’organizzazione di categoria – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti, dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa”.

A favorire gli arrivi di olio straniero dall’estero è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009. Sulle bottiglie ottenute da olive straniere, la scritta relativa alla provenienza è riportata solitamente in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli.

Insomma, il consiglio è uno solo: meglio acquistare soltanto da aziende locali e di fiducia.

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