AttualitĂ 

Porto a rischio, la protesta di Otranto blocca le strade

OTRANTO – La protesta scende in strada, con un presidio che ha bloccato per una parte della mattinata l’ingresso a Otranto, all’altezza dell’incrocio per andare ad Alimini.

C’è rabbia e c’è preoccupazione nelle parole di chi ha scelto di aderire alla manifestazione promossa dal comitato “Mantenimento dei pontili”, dopo il sequestro dell’infrastruttura nel porto interno di Otranto. Dev’essere smontata: questo ha stabilito una sentenza del Consiglio di Stato e a nulla è valso il tentativo del Comune per cercare di lasciarla lì in seguito ad un nuovo progetto, che ha trovato ancora una volta il no della Soprintendenza e nessuna sponda da parte del governo.

Per la Procura, dunque, quella è diventata un’occupazione arbitraria dell’area demaniale perché il Comune non ha mai ottemperato, nonostante le diffide ricevute, alla rimozione delle strutture che «continuano ad insistere sullo specchio acqueo anche in periodo invernale in aperto spregio alle prescrizioni poste in seno in seno all’Autorizzazione Paesaggistica».

Ormeggi restano dunque sotto chiave. Ci sono sei indagati, tra cui il sindaco Pierpaolo Cariddi, quattro assessori e un dirigente comunale. E ora c’è anche un altro problema: il dragaggio giĂ  finanziato con 700mila euro ma difficile da eseguire. Ecco perchĂ© si chiede che a prendere in mano la situazione sia a questo punto la Regione, essendosi il Comune fin troppo esposto.

Il dito è puntato contro la burocrazia. Un manifesto se la prende con la “Cara Soprintendente”: “Crediamo ormai – è scritto – che lei abbia intenzione di fare una vera e propria crociata contro Otranto”; “Lei ha dichiarato guerra ad Otranto, la città meglio conservata e meglio difesa di tutta la Puglia”; “Non si è mai visto un porto senza barche. I pareri si danno per correggere e migliore non per bocciare e basta. Non si è mai visto un porto senza acqua”. Toni pesanti.

Al sit in erano presenti associazioni di categoria, operatori turistici, balneari, diportisti, commercianti, artigiani ma anche sindaci di altri Comuni.


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