LECCE – Il 14 ottobre scorso, in concomitanza con il tavolo ministeriale per i call center, la protesta si era già fatta sentire. Nelle scorse ore i lavoratori del call center Transcom sono tornati ad alzare la voce. Lo hanno fatto tramite uno sciopero proclamato dalle Segreterie Nazionali di Cgil, Cisl e Uil.
Una fase di passaggio critica quella che stanno vivendo, dovuta a grandi commesse passate da un’azienda all’altra: la commessa Inps è passata recentemente da Transcom a Comdata e impiega circa 130 lavoratori.
“La mancata definizione del perimetro degli aventi diritto all’applicazione della clausola sociale -spiegano i sindacati- ci restituisce un quadro di incertezza inaccettabile. Il rischio reale per i lavoratori in somministrazione è rappresentato dalla possibilità che tale incertezza possa gravare inevitabilmente sulla forza lavoro contrattualmente più fragile e con meno tutele.
Richiamiamo ad un senso di responsabilità tutti gli attori in gioco nel cambio d’appalto -rimarcano – ed auspichiamo infine una soluzione non unilaterale ma condivisa tra tutte le parti e finalizzata alla salvaguardia dell’intero perimetro occupazionale”.