Politica

Rifiuti a Lecce, sotto la lente della Corte dei Conti l’aumento del capitolato

LECCE- Finirà al vaglio della Corte dei Conti l’aumento del costo del capitolato d’appalto relativo alla raccolta rifiuti nella città di Lecce: nel giugno scorso, la giunta ha approvato l’estensione dei servizi di igiene urbana e differenziata, con l’obiettivo di ampliare le zone coperte dal servizio di spazzamento meccanizzato, di attivare il servizio di pulizia di piazze e parchi ancora non coperti, di eliminare totalmente i bidoni e incrementare il porta a porta nelle marine e case sparse per case e utenze non domestiche. Il tutto ad un costo maggiorato di 1,5 milioni di euro all’anno, 7 milioni nel complesso della durata.

Contro questa operazione, ritenuta illegittima, aveva già puntato il dito Adriana Poli Bortone, che adesso annuncia che sarà inviata alla Corte dei Conti quella delibera di giugno, “convinti come siamo – spiega – che prima di estendere i servizi con grossi oneri per i cittadini leccesi occorre verificare se i servizi di igiene pubblica siano resi effettivamente come da capitolato o se i servizi non resi per anni non abbiano procurato un danno notevole alle casse comunali e di conseguenza alle famiglie leccesi”.

Si cambia metodo insomma e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il Consiglio comunale di lunedì pomeriggio: Poli e altri consiglieri di minoranza avevano proposto un ordine del giorno chiedendo che di questo se ne discutesse in assise, con una relazione apposita da parte dell’assessore al ramo Angela Valli, alla presenza della società Monteco, di Regione e Ager.

“Noi avevamo scelto la via democratica, partecipativa e perché no, anche collaborativa”, chiosa la Poli, secondo la quale il no del sindaco Carlo Salvemini avrebbe condizionato l’espressione di voto della sua maggioranza. Per il primo cittadino, la motivazione per non affrontare in quel momento la questione era di metodo: “Nel momento in cui la richiesta di convocazione avviene per iniziativa dei consiglieri di minoranza, la responsabilità della relazione all’aula su argomenti specifici ricade sui richiedenti. Altrimenti – ha argomentato in Consiglio – ci sono le commissioni di controllo e garanzia, che possono ulterioremente istruire una discussione di merito sulle questioni legate al caso”. Non si potrebbe relazionare su tutti gli aspetti di un contratto novennale, ma, a suo avviso, esistono aspetti specifici che possono essere oggetto di chiarimento “a cui non ci si sottrae”, ha assicurato Salvemini, invitando a specificare quei punti in commissione o in una relazione apposita anche in un futuro Consiglio ad hoc.

Per la minoranza, invece, la richiesta era non generica ma già abbastanza specifica e si è voluto eludere un confronto su un tema caldo per i leccesi, visto anche l’aumento del 3 per cento della Tari.

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