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Esclusivo, reportage dall’Albania: la spiaggia “spezzata” da cui Tap parte per il Salento

FIER (ALBANIA)- La puzza di idrocarburi si appiccica addosso. Fier, che fino al dopoguerra non contava più di 2mila abitanti, ora è più grande di Lecce ed è una città segnata dall’industria pesante. È, di conseguenza, anche una delle più inquinate. La raffineria affianca quelle che erano le grandi fabbriche di fertilizzanti e la centrale termica, poco più in là c’è uno dei campi di estrazione di petrolio più grandi dei Balcani. È questo distretto l’ultimo avamposto del gasdotto Tap in terra d’Albania, prima di attraversare l’Adriatico e giungere a Melendugno. Ed è qui che il 30 settembre 2016 il premier Edi Rama ha celebrato l’inizio della costruzione.
Non nella zona industriale, ma dalla parte opposta della città, sul versante noto per ospitare Apollonia, sito archeologico patrimonio dell’Unesco, e le grandi spiagge selvagge di Seman: è lì che la multinazionale è a lavoro per costruire la grande stazione di compressione del gas e il tratto a mare. Per arrivarci attraversiamo i villaggi: nessuno qui si è opposto all’opera e Tap si è fatta ben volere anche ristrutturando le scuole e asfaltando strade.
La stazione si nota subito da lontano: 16 ettari in piena campagna e tre turbocompressori. È qui che il gasdotto arriva dopo aver attraversato il Paese per 215 km (550 invece in Grecia) ed è qui che inizia il collegamento con quello che prosegue verso il Salento.
Rimbocchiamo la strada che porta verso il mare: è un lungo rettilineo su cui Edi Rama ha annunciato un grosso intervento di restyling con piste ciclabili e alberi. È una zona turistica rinomata quella di Seman, a 17 km da Fier. Diversi video online documentano l’assalto dei bagnanti sul lungo arenile, dove gli stabilimenti balneari sono uno accanto all’altro. A fine stagione, restano altalene arrugginite e qualche ombrellone vicino a un ristorante. Eccola la grande spiaggia “spezzata” dalla costruzione del gasdotto Tap.


Nella scorsa primavera, sono state fissate queste palancole che servono a stabilizzare il fondale sabbioso ed evitare che il tubo possa sprofondare.

In Albania Tap non ha usato le stesse “accortezze” previste per San Foca: non c’è qui un microtunnel che sottopassa la spiaggia; c’è, invece, un pugno nell’occhio, ferro che si è già arrugginito e filo spinato, uno spartiacque vero e proprio, che inevitabilmente segnerà anche le sorti di questo litorale.

A circa 400 metri all’interno, le ruspe sono all’opera per completare il collegamento con la stazione di compressione che abbiamo visto prima. Sui cartelli, il termine per i lavori è fissato per la fine di quest’anno.

Appena 105 chilometri separano la spiaggia di Seman da quella di San Foca. Lì, però, Tap è stata costretta ad approfondire gli studi sulla presenza dei coralli e, senza la definizione di quella procedura di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale, il gasdotto potrà pure giungere di fronte a Melendugno, ma non potrà ancora toccare terra.

Tiziana Colluto

Dopo il nostro reportage, Tap ci ha tenuto a precisare che la struttura in acciaio (cofferdam) mostrata dalle immagini sulla spiaggia “è provvisoria e sarà rimossa al termine dei lavori, analogamente a quanto accadrà per il palancolato sottomarino all’exit point del microtunnel sul versante italiano dell’opera”.

“La sua realizzazione – spiega la multinazionale – è stata necessaria per permettere di limitare a pochi metri l’ampiezza della trincea di scavo in cui è stata varata la condotta in corrispondenza dell’attraversamento della linea di costa, mitigare l’azione erosiva delle mareggiate durante i lavori e consentire un completo e veloce ripristino finale, il tutto  in un contesto morfologico caratterizzato da una costa bassa e un fondo marino che digrada molto lentamente fino alla profondità sufficiente alla posa libera e in sicurezza del tubo. Al termine dei lavori la spiaggia di Semen tornerà nelle medesime condizioni, laddove non migliori, grazie anche a iniziative locali che TAP ha provveduto nei mesi scorsi a sostenere per la migliore fruizione turistica del litorale, a partire dalla riqualificazione degli stabilimenti balneari. Le modalità di realizzazione di queste infrastrutture sono analoghe a quanto già accaduto in numerose spiagge europee sotto le quali passano gasdotti, senza che la fruizione turistica e la bellezza del paesaggio siano compromessi. E’ così ad esempio a Denia, nella Comunità Valenciana in Spagna, da dove parte il Gasdotto Balearico di Enagas per raggiungere Ibiza dove invece, in presenza di una costa alta, il gasdotto approda con un microtunnel invisibile. Esattamente come a San Foca, sotto la cui spiaggia è stata completata la costruzione di un microtunnel con caratteristiche analoghe senza arrecare disturbo alle attività economiche, turistiche e ricreative della zona”.

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