TORRE SANTA SUSANNA- La causa della separazione era stata il vizio del gioco del marito che aveva speso gran parte del patrimonio familiare. La coppia si era separata legalmente nel 2010, anche se era convivente. Dopo circa un anno la coppia si era riconciliata ed il marito aveva iniziato un’attività lavorativa che lo portava a frequenti trasferte anche all’estero, ritornando definitivamente a casa nell’autunno del 2018.
I Carabinieri della Stazione di Torre Santa Susanna hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura coercitiva personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nei confronti di un 54enne del luogo, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia nei riguardi della moglie. L’uomo non ha accettato che la donna, stanca della sua ludopatia, interrompesse la convivenza coniugale iniziando così a maltrattarla. L’ha mortificata per molto tempo, vessandola con insulti e minacce quotidiane di farle del male e di bruciarle l’abitazione, offendendola pesantemente.
In una circostanza, le ha dato uno schiaffo, costringendola anche a rimanere fuori casa. In un’altra, ha sfondato con un calcio la porta della camera da letto della donna e, dopo averle preso il cellulare, lo ha lanciato sul pavimento facendolo a pezzi. Quanto patito dalla donna in parte registrato e ripreso pertanto ampiamente documentato, è di una gravità tale da averle determinato uno stato di disagio, e di sofferenza fisica e morale nonché di prostrazione, incompatibile con le normali condizioni di vita di un essere umano. Da quanto accaduto emerge pertanto il concreto pericolo di reiterazione, da parte dell’uomo, delle sue condotte criminose che denotano un’ostinazione nel porre in essere una sistematica attività di minaccia, persecuzione e vessazione che lasciano presagire conseguenze più gravi. Pertanto il Giudice, sulla scorta degli elementi emersi, al fine di scongiurare la reiterazione delle medesime condotte, ha emesso la misura coercitiva personale dell’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, prescrivendo all’indagato di mantenersi ad una distanza non inferiore ai 300 metri dalla donna, e con l’ulteriore precisazione di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo neppure in forma scritta o a mezzo del telefono o della rete internet.