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Dopo la frisa, il calzone “d’oro”: all’aeroporto di Brindisi pagato 5 euro

BRINDISI – Non accenna a placarsi la polemica sul caro prezzi estivo nel Salento. Dopo la frisa d’oro, nell’occhio del ciclone è finito il calzone d’oro o “la fritta”, così come è chiamata a Brindisi. Un pezzo di rosticceria che all’aeroporto brindisino è arrivato a costare 4 euro e 90 centesimi, quasi il triplo del prezzo standard.

 

A denunciarlo, con tanto di foto dello scontrino al seguito inviata da un turista bolognese, è l’associazione di consumatori “Sportello dei diritti”.

“Un altro “scandalo” -commenta il presidente D’Agata- potrebbe scatenarsi per il prezzo di uno dei tipici “food” nostrani nel punto di ristoro dell’aeroporto, divenuto scalo pressoché obbligatorio per migliaia di viaggiatori che raggiungono e ripartono dal Salento. Pur essendo vero che l’acquisto di qualsiasi prodotto in aeroporto o in autostrada e sempre un po’ “pompato” dall’impossibilità di una scelta concorrenziale -conclude- è il momento di dire basta a queste ingiustificate speculazioni”.

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