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Rifiuti, è caos. Dopo lo stop ai camion, l’ultimatum di Cavallino: servizio garantito fino a sabato

LECCE- Dopo Poggiardo, anche il Comune di Cavallino in mattinata ha deciso di sbarrare la strada ai camion che trasportano la frazione organica dei rifiuti provenienti dall’Aro 6 con capofila Nardò. Soltanto dopo l’intervento della Prefettura che ha esplicitamente richiesto al Comune di sospendere la decisione per “scongiurare rischi igienico-sanitari”, il sindaco Bruno Ciccarese ha deciso di garantire il servizio fino a sabato. “Poi -ha però tenuto a puntualizzare- occorrerà trovare urgentemente una soluzione”.

Dalla settimana prossima si correrà dunque seriamente il rischio caos e cioè che la spazzatura non venga raccolta. È a Cavallino, infatti, che nelle scorse ore l’Agenzia regionale per i rifiuti, su richiesta dei Comuni, ha disposto che venisse conferito l’umido, così come fino a sabato dovranno essere destinati all’impianto di Ugento quelli dell’Aro 11 con capofila Gallipoli. Si è scatenato il muro contro muro.

Dopo la dura decisione di Cavallino la Prefettura, su richiesta del vicepresidente dell’Aro6 Cosimo Piccione, sindaco di Sannicola, ha convocato il sindaco di Cavallino e il presidente dell’Ager Gianfranco Grandaliano. Il nodo è individuare una nuova stazione di trasferenza, passaggio in capo al gestore degli Aro. Una volta individuato l’Ager disporrà il trasferimento dei rifiuti da quel sito a un impianto di compostaggio fuori regione, ossia in Calabria. Considerata l’emergenza e la richiesta dell’ufficio territoriale di Governo, al margine della riunione il Comune di Cavallino ha scelto temporaneamente di andare incontro alle esigenze dei comuni di Nardò, Alezio, Aradeo, Collepasso, Galatone, Neviano, Sannicola, Seclì, Tuglie. Questi ultimi, in attesa del dietrofront, avevano messo le mani avanti dichiarando “che non potranno tornare sui rispettivi territori i rifiuti raccolti per ragioni igienico sanitarie”. Dunque stop ai camion anche da parte loro. Questo è quanto era emerso al termine del vertice convocato in mattinata in Provincia.

Sul tavolo resta una delle poche soluzioni, ma non è immediata si diceva: attivare la stazione di trasferenza di Melpignano, ipotesi sulla quale il Comune ha dato disponibilità ponendo però dei paletti. Tra le condizioni fondamentali c’è quella relativa ai quantitativi giornalieri e alle autorizzazioni. Senza questo passaggio, come detto, si continuerà a rischiare non poco.

Il problema nasce per un motivo ben preciso: da quando è stata introdotta la raccolta dell’umido, separata dal secco, la prima viene smaltita in un impianto di trattamento fuori provincia, impianto che prima era in provincia di Bari e ora in Calabria. Prima di spedire lì i camion, però, anche per contenere i costi e razionalizzare i viaggi, gli Aro individuano delle stazioni di trasferenza, che sono siti di transito e stoccaggio della spazzatura, luoghi appunto nei quali circa ogni due giorni i rifiuti vengono trasferiti su mezzi più capienti e inviati a destinazione. Purtroppo, la stazione di trasferenza individuata per l’Aro 6, a Galatone, ha già raggiunto i quantitativi previsti e non può fare uno sforzo ulteriore, anche perché a questo si è messa di traverso l’amministrazione di Flavio Filoni.

Dunque, entrambi gli Aro del versante ionico sono rimasti col cerino in mano. E ora almeno quelli dell’Aro6 rischiano di restare anche con i sacchetti per strada.

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