Attualità

Porto Cesareo, moria di conigli sull’isola: a monte un untore esterno

PORTO CESAREO – Dal sovraffollamento alla moria è stato un attimo. Per il decesso dei conigli ormai decimati sull’isolotto di Porto Cesareo squisitamente dedicato a loro adesso c’è una spiegazione.

L’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata nelle scorse ore ha comunicato al Servizio Veterinario dell’ASL che la causa della morte di decine di esemplari è dovuto alla cosiddetta “malattia virale emorragica”, ceppo francese.

La malattia che non è contagiosa per l’uomo o altri animali, è stata verosimilmente introdotta da un coniglio portatore del virus che ha infettato gli altri conigli. Infatti questa può essere trasmessa solo a conigli e lepri.

Adesso si resta in attesa di conoscere anche l’esito degli esami tossicologici che sono in corso. Intanto l’Istituto ha intimato di non introdurre altri esemplari esterni sull’isola. Lo scorso aprile furono i carabinieri forestali a presentare un’informativa alla Procura di Lecce, avanzando due ipotesi di reato in quell’angolo di paradiso che sembrava aver perso il suo equilibrio “interno”. La prima ipotesi riguardava proprio l’introduzione di specie di animali estranee, confermata dall’improvvisa moltiplicazione esponenziale degli esemplari sull’isolotto. La seconda ipotesi di reato, strettamente collegata alla prima, riguardava il deterioramento dell’habitat all’interno di un sito protetto. Questo come diretta conseguenza del sovraffollamento. I conigli, circa100 stando al recente conteggio, erano i padroni indiscussi di soli 12 ettari: scorrazzare liberi stando stretti ha fatto sì che l’ecosistema e la vegetazione ne risentissero.

In controtendenza rispetto a quanto si dice sul loro conto, da un mese a questa parte i conigli sono diminuiti vertiginosamente. E adesso è caccia al colpevole. Impossibile credere che l’esemplare untore, fin lì, ci sia arrivato a nuoto.

E.Fio

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