POGGIARDO- “Non è una guerra. E infatti questo è un atto sofferto. Ma, prima che la situazione precipiti, meglio puntare i piedi”. Lo aveva annunciato e lo ha fatto il sindaco di Poggiardo, Giuseppe Colafati: ha bloccato, con una nuova ordinanza, l’ingresso all’impianto di biostabilizzazione dei camion che trasportano la frazione umida dei rifiuti provenienti dalla città di Brindisi e da quattro comuni della provincia brindisina. E, a vigilare affinché l’ordinanza venga rispettata, ci sono gli agenti della Polizia locale.
Colafati ha “alzato il livello di contrasto”. Aveva già deciso di impugnare al Tar l’ordinanza regionale che individua l’impianto di Poggiardo come quello in cui fare arrivare l’organico del Brindisino fino al 31 luglio. La crisi dell’impiantistica -con la chiusura di Ginosa e Lucera e, fuori regione, di Padova e Pordenone- ha generato l’emergenza, certo, ma la parola “emergenza” indica una breve durata.
“La soluzione deve trovarla la politica -dice Colafati- Regione, Ager, Anci- devono prendere in mano le redini e trovare una soluzione. Poggiardo soffre da 21 anni, direi che le comunità provinciale e regionale sono in debito con noi”.