PORTO CESAREO- Non un tuffo dall’alto, ma probabilmente una capriola, a mo’ di gioco, con gli amici, nell’acqua bassa: è ciò che rischia di costare la vita ad un 22enne di Monteroni di Lecce, giunto in coma al Vito Fazzi e ora ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione.
Intorno alle 16, il dramma si è verificato a Porto Cesareo: il giovane ha sbattuto violentemente con il corpo contro il fondale sabbioso. I sintomi sin da subito sono stati quelli di un forte trauma spinale: l’impatto ha interessato la zona cervicale, compresa tra collo e schiena. Il ragazzo, che ha perso subito coscienza, ha avuto poi un arresto prima respiratorio e poi cardiaco, prontamente soccorso sulla battigia da un infermiere libero dal servizio e che si trovava lì: è stato quest’ultimo a praticargli un massaggio cardiaco e ad usare anche il defibrillatore in dotazione ad un lido vicino. Subito dopo è arrivata l’ambulanza e il personale che ha intubato il giovane sul posto prima di trasferirlo in codice rosso al Vito Fazzi di Lecce, dove è giunto alle 17.20 in coma e paraplegico, cioè non in grado di muovere gambe e braccia.
Il 22enne ha riportato la frattura dell’epistrofeo, cioè della prima vertebra cervicale, quella su cui poggiano le ossa del cranio a cui consentono la rotazione. A causarla è stata, appunto, la distorsione del collo al momento dell’impatto sul fondale basso. In sostanza, il ragazzo, sfortunato, è caduto malamente in acqua. Nelle prossime ore si saprĂ se e quali danni potrebbe aver riportato: purtroppo, quando si rompe quella vertebra si hanno spesso ripercussioni sul midollo spinale e sui centri del respiro, motivo per il quale il 22enne ha accusato subito un arresto respiratorio e poi cardiaco. Al momento, è in Rianimazione e lotta tra la vita e la morte.
Nello stesso pomeriggio, sempre a Porto Cesareo, un altro incidente con dinamica simile ma con conseguenze molto più leggere ha interessato anche un bimbo di 7 anni, che è giunto al Pronto Soccorso del Fazzi con un trauma distorsivo cervicale ma fortunatamente non è in pericolo.
t.c.