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Lecce… come nelle favole!

LECCE (di M.Vecchio) – Si può diventare eroi inseguendo un pallone in un campo di calcio o restando al margine della riga bianca a sgolarsi per novanta minuti? Si può essere eroi quando 26 mila persone sfogano 80 minuti di tensione in un boato all’unisono? Si può essere eroi se si raggiunge un risultato sportivo sognato certamente ma neanche immaginato otto mesi prima? La risposta è nell’aria… basta guardare gli occhi colmi di felicità e gioia di chi ha visto, dopo la gara con il Brescia, il nome del Lecce scritto in cima alla classifica della serie B a tre giornate dalla fine del torneo. Questo Lecce è fatto di eroi per quello che hanno fatto e realizzato.

Fabio Liverani (foto Pinto)

Liverani è un eroe sportivo, stavolta omettiamo il punto di domanda. Ha forgiato una squadra così come un paziente fabbro forgia una spada modellandola finché non sa che sarà in grado di fendere il colpo vincente.
Il Lecce nei mesi è cresciuto, maturato, lo ha fatto attraverso errori e piccole sbavature, ne ha fatto tesoro per presentarsi con la testa e le gambe giuste al momento giusto. Liverani ha imparato a sue spese e ha insegnato partendo dai suoi vecchi errori. È questa la maturità di chi inconsapevolmente è un predestinato. Il Lecce ha i connotati della sua grinta, della sua forza, della sua tenacia e della sua classe. Con la loro qualità Tachisidis, Petriccione, Lucioni, Falco e compagni tramutano in campo il suo pensiero, la sua filosofia calcistica. Gli eroi esistono nelle favole ed esiste una somiglianza tra le fiabe di magia e la storia del miracolo sportivo giallorosso. Una favola e il Lecce: due storie parallele e simili che partono allo stesso modo, dallo scetticismo iniziale e dalle tante domande che lasciano il passo a risposte concrete quando va in scena una inesorabile salita e risalita condita da diverse prove di forza. La stagione del Lecce, di questo Lecce, rassicura che il successo non è negato a nessuno, tutti possono dimostrare il proprio valore a patto però che non si smetta mai di lavorare duro, di vivere con la giusta serenità ogni decisione, di crederci sempre con la giusta dose di umiltà. È quello che Liverani e i suoi ragazzi hanno fatto, finanche la vigilia della partita con la capolista Brescia. “Ci proveremo” questo era il diktat, quasi a non voler ostentare la propria forza. Una frase che risuona tanto come una promessa che un padre fa al figlio, che finisce con il convincersi di quelle parole perché un padre fa sempre tutto per il figlio.
Nelle favole i buoni vincono sempre e una promessa sussurrata in termini pacati e moralmente onesti non può che avverarsi.
Nelle favole c’è sempre il lieto fine, i buoni vincono sempre… la promessa di Liverani somiglia alla promessa di un padre al figlio e un padre è sempre un eroe per il proprio figlio. Quella promessa, quella dei giocatori e quella della società si sta avverando!

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