TAVIANO- Dopo aver ricevuto l’interdittiva antimafia e come preannunciato, la società Gial Plast di Taviano ha avviato le procedure di licenziamento per i dipendenti “controindicati” dagli investigatori. L’azienda si occupa della raccolta della spazzatura in diversi comuni del Leccese, del Brindisino e del Foggiano, appalti per la cui gestione la Prefettura ha nominato un apposito commissario. Ed è proprio al prefetto Maria Teresa Cucinotta che scrive il sindacato Cobas, chiedendo un incontro per discutere della situazione lavorativa del personale. Questo alla luce del fatto che l’azienda “sta sospendendo dal lavoro anche il personale con reati non attinenti all’infiltrazione mafiosa e per alcuni ha già effettuato il licenziamento”. Un atteggiamento che per i Cobas non tiene conto dell’articolo 27 della Costituzione ( le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato) nell’ambito di una situazione con “importanti risvolti sociali”.