LECCE- Gli equilibri regionali a svantaggio dell’autonomia della federazione leccese D’Attis preoccupato dagli atteggiamenti degli alleati.
Per i vertici regionali di Fratelli d’Italia e Lega, Lecce non può mettere in discussione un’alleanza e dicono no alla volontà degli azzurri salentini di portare avanti la propria proposta di candidatura, quella della senatrice Poli, ed il no alle primarie come più volte ribadito dal segretario provinciale Mazzotta. L’imperativo barese preoccupa il segretario regionale berlusconiano, Mauro D’Attis, che non vorrebbe rompere l’alleanza ma teme ripercussioni non positive. Alla base del potere contrattuale degli altri partiti del centro destra l’aver deciso, di concerto con gli azzurri, le primarie sia a Bari che a Foggia a dispetto di Lecce. Ma le tre realtà, secondo i salentini, sono completamente differenti. Nel capoluogo regionale, Forza Italia, non avendo un proprio nome ha optato per esser determinante su uno dei candidati in corsa per le primarie; su Foggia una possibile crisi amministrativa dell’uscente sindaco azzurro ha fatto dire sì alla consultazione popolare per la scelta del futuro candidato alle amministrative per evitare che il primo cittadino fosse sfiduciato in prossimità della fine del mandato. Due situazioni completamente diverse rispetto a Lecce dove Forza Italia ha invece proposto la senatrice Poli, rispetto agli alleati senza alcuna ipotesi alternativa, e con le liste civiche fortemente convinte della forza della candidata già sindaca di città. Unanimità della federazione leccese tranne lo scetticismo dell’ex consigliere Martini, già in odore di Lega, e della consigliera azzurra De Benedetto.
