BRINDISI- Gli operatori vanno avanti e indietro per portare acqua. Perché nel 2019, nello scalo di Brindisi, gli aerei vengono sgelati in questo modo, a mano, con delle secchiate. Il video sembra surreale ma è vero ed è la prova del paradosso vissuto nell’aeroporto del Salento in una delle giornate più nere, venerdì. Sarebbe riduttivo affermare che la causa è stata la nevicata. Perché il punto è un altro: lo scalo di Brindisi è sguarnito del “de-icing”, ovvero del macchinario che elimina il ghiaccio dal veicolo, in dotazione solo a Bari. Ed è questo ad aver causato, in una giornata di punta di arrivi e partenze, disagi per quasi 4mila passeggeri, dirottati verso il capoluogo pugliese o, addirittura, a Lamezia Terme, in Calabria.
Il video è stato pubblicato da Mauro D’Attis, parlamentare e commissario regionale di Forza Italia, che ha annunciato una denuncia in Procura “se non basterà il Ministero dei Trasporti”. Così, ha aggiunto, “Aeroporti di Puglia spiegherà meglio la sua risposta ai magistrati”. Era stato lui, nelle scorse ore, a sollevare il caso, che sarà portato all’attenzione del Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli attraverso apposita interrogazione. “L’allerta meteo era nota da giorni e giorni – ha spiegato D’Attis -. Ciononostante, il management di Aeroporti di Puglia ha permesso che la stazione di Brindisi si trovasse davanti ad un’emergenza sprovvista di quanto necessario”. Chieste, dunque, le dimissioni dei timonieri dell’azienda. “Emiliano rimuova subito i vertici e dimostri di non discriminare ancora una volta il Salento”, ha aggiunto Paolo Pagliaro, dirigente nazionale di Forza Italia e Presidente MrS, a fronte di una situazione “scandalosa”, che ha portato a dirottare 16 voli e a cancellarne 12.
“Ho appreso del fatto in mattinata, ma la Regione cosa può fare? Lunedì chiederò ad Aeroporti chiarimenti e come si può risolvere per il futuro la situazione”, dice l’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini. L’ente – lo ricordiamo – è socio di maggioranza della società.
Stando a informazioni riservate, che D’Attis chiederà al Ministro di appurare in base ai suoi poteri ispettivi, in realtà lo scalo salentino quel macchinario lo avrebbe. La rottura di quello gemello a servizio di Bari, però, avrebbe portato Aeroporti a trasferire nel capoluogo regionale quello in dotazione a Brindisi. Anche questo sarà da chiarire, insieme al resto affermato dalla società nella nota ufficiale diffusa nelle scorse ore: “La dotazione impiantistica di Brindisi è conosciuta preventivamente da tutti i vettori in quanto registrata sulle pubblicazioni aeronautiche AIP e, pertanto, la scelta di dirottare l’aeromobile rientra nella competenza del Comandante. La presenza solo su Bari del mezzo speciale per lo sghiacciamento degli aeromobili, oltre che in considerazione della eccezionalità degli eventi atmosferici, rientra nella logica di ottimizzazione delle risorse alla base della Rete aeroportuale pugliese che consente, unica in Italia, di operare con Bari e Brindisi rispettivamente come “scali alternati” in modo da garantire sempre la connettività aerea della Puglia, fermo restando che in realtà gran parte dei dirottamenti è stata causata dalla direzione e dalla intensità del vento, oltre che dalla riduzione della visibilità sullo scalo”. Più che alternati, tuttavia, stando alle lamentele degli utenti, gli scali pugliesi sembrano essere l’uno subalterno all’altro.