MAGLIE- La denuncia della situazione “paradossale” era arrivata nelle scorse ore dal presidente della Camera Civile Salentina, Salvatore Donadei: “nonostante la riassegnazione dei circa 3.100 procedimenti civili pendenti con provvedimento del Presidente del Tribunale di Lecce, lo scorso 4 luglio, ad oggi i fascicoli relativi ancora giacciono nella cancelleria dell’ormai ex ufficio magliese, quando evidentemente, avrebbero già dovuto essere trasferiti nella loro “nuova” casa del capoluogo. Ciò che ha provocato, dalla ripresa delle attività d’udienza, proprio il 1 settembre, un vero e proprio caos”. Sulla questione interviene il primo cittadino di Maglie, Ernesto Toma che precisa: “Appena sono stato informato, giovedì 13 settembre, dal competente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce, ho tempestivamente incaricato gli Uffici comunali preposti di predisporre, con solerzia, ogni atto necessario per assicurare il trasferimento dei fascicoli da Maglie a Lecce per mero spirito di collaborazione istituzionale, non avendo l’Amministrazione comunale alcun obbligo specifico. Con l’occasione, però, mi preme sottolineare che le problematiche del sistema giudiziario italiano non possono essere scaricate, sia in termini di oneri finanziari che in termini organizzativi, sui singoli Comuni già alle prese con numerosi altri problemi. Confido, tuttavia, in considerazione della delicatezza e riservatezza dei dati contenuti nei fascicoli in questione, che gli organi giudiziari vogliano assicurare ogni forma di collaborazione per evitare disguidi o disservizi”.
“Un pessimo servizio per i cittadini, che assume i contorni della beffa laddove si pensi che, meritoriamente nelle intenzioni, il criterio adottato nella (ri)assegnazione era quello di “riequilibrare i rispettivi carichi di lavoro in ragione del buon funzionamento dell’ufficio che deve garantire una valida e quanto più celere possibile amministrazione della giustizia”, per il presidente Donadei. La Camera Civile Salentina ha provveduto ad investire della rapida soluzione del problema sia il Presidente della Corte d’Appello sia il Presidente del Tribunale.