SALENTO- Il tessuto imprenditoriale conferma nel trimestre 2018 il trend di crescita con + 671 . In provincia di Lecce infatti , tra aprile e giugno, sono nate 1.537 imprese mentre 866 hanno chiuso i battenti, con un saldo positivo di 671 unità e un tasso di sviluppo dello 0,92%. Il tessuto imprenditoriale della provincia “tiene”, mantenendo lo stesso ritmo degli scorsi anni e registrando una crescita più elevata rispetto a quella nazionale (+0,52%) e regionale (+0,72%). in tutta la regione la provincia leccese realizza il miglior tasso di crescita, seguita da Foggia, Brindisi con (+0,73%), Bari e Taranto con +0,56%). “Un risultato positivo anche per le imprese artigiane che rappresentano il 24% delle imprese registrate – commenta Alfredo Prete, presidente dell’Ente camerale – anche se il loro numero complessivamente, nel corso degli anni, è diminuito: basti pensare che negli ultimi 12 anni si é verificata una perdita complessiva di circa 2.000 imprese artigiane. L’artigianato, probabilmente, ha poco appeal per i giovani e una conferma viene dai dati diffusi in questi giorni da Unioncamere relativi all’indagine Excelsior: fabbri, saldatori, montatori, meccanici artigianali, operai di macchine per lavorazioni metalliche sono alcune delle figure specializzate più difficili da reperire dalle aziende. Eppure le realtà artigiane offrono buone e spesso poco note potenzialità di inserimento nel mondo del lavoro”.
Confrontando, i dati rispetto al 2017, si osserva che quasi tutti i comparti economici hanno accresciuto il numero di attività, ad eccezione del settore manifatturiero, in perdita e il commercio che registra 86 imprese in meno e l’agricoltura. Registrano un incremento invece le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione informazione e comunicazione, attività di noleggio, agenzie viaggi e servizi di supporto alle imprese.
