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Business migranti, i milioni di Arci Lecce. La Presidente: “Siamo trasparenti”

LECCE -“Se ad attaccare Matteo Salvini è un’attivista nel campo dell’accoglienza impegnata a difendere i venditori abusivi, allora deve aspettarsi che qualcuno vada a farle le pulci”. Esordisce così il quotidiano “La Verità”, che in un articolo dedicato alla Presidente del Circolo Arci di Lecce, Anna Caputo, fotografa i progetti e gli introiti di Arci dell’ultimo trienno. Per farla breve 4.200.000 euro tra le commesse dei Comuni di Campi Salentina, Trepuzzi e la Prefettura leccese. Risale a due settimane fa il battibecco intercorso, anche a mezzo social, tra lei e il Ministro degli Interni Salvini: all’indomani della circolare ministeriale che stabiliva una stretta sugli ambulanti, Arci Lecce si è fatto promotore del servizio di consulenza legale gratuita per chiunque fosse sanzionato.

Il nodo -spiega il giornale- è che è da quello stesso Ministro, tanto criticato, che provengono i fondi per i progetti di accoglienza e integrazione, grazie ai quali associazioni e circoli come Arci possono andare avanti. Il “business maneggiato” da quella che il giornale ribattezza “Lady Sprar” è servito: oltre 4 milioni negli ultimi 3 anni.

Nel dettaglio: a Campi Salentina nel triennnio 2017-2019 Arci Lecce ha vinto il bando per un progetto finalizzato all’accoglienza dei minori non accompagnati per un totale di 1.208.595 euro (di cui 61 mila cofinanziati dallo stesso aggiudicatario).

Poi c’è la Prefettura di Lecce che ha da poche settimane affidato la quota di due dei tre lotti per la gestione dell’accoglienza temporanea dei migranti richiedenti protezione internazionale dal 6 luglio al 31 dicembre. Anche qui per ciascun migrante 34 euro, che moltiplicati per 125 persone per 180 giorni fa 765 mila euro. Fra i committenti, infine, il comune di Trepuzzi, in cui Arci ha sede. Qui gestisce un progetto finalizzato ad accogliere richiedenti asilo e rispettivi familiari. Il denaro pbblico stanziato ammonta a 730 mila euro l’anno (che per tre anni significa 2.190.000 euro) più altri 36.523 euro annui erogati dal Comune.

La Caputo si difende, affermando che “l’articolo in realtà, aldilà dei nomignoli piuttosto fastidiosi come “miss” o “lady”, non fa altro che testimoniare la trasparenza dell’operato di Arci. Il fatto che dal Ministro degli interni provengano i fondi a sostegno dei progetti e che noi che ne facciamo parte, me in primis, non ci facciamo scrupoli a criticarne le mosse a nostro avviso sbagliate, significa che non ci facciamo intimorire da niente e nessuno. Questo denaro -conclude- resta sul territorio e serve per arruolare giovani e garantire l’integrazione dei migranti, quella vera”.

Intanto va all’attacco l’ex segretario provinciale della Lega Leonardo Calò: “Mettiamo fine a questa malagestione dei fondi statali -scrive- usiamoli per gli italiani in difficoltà e non per arricchire gli imprenditori dell’accoglienza”.

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