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Il Tar: ai comuni la facoltà di individuare aree sottoposte a vincolo

LECCE – Pronunciandosi su di un ricorso proposto nei confronti di un diniego di autorizzazione paesaggistica da un privato cittadino il Tar Lecce ha stabilito che è in linea con l’attuale quadro costituzionale la facoltà attribuita ai Comuni di individuare aree vincolate del proprio territorio, nelle quali sono comunque consentiti gli interventi e gli aumenti di cubatura previsti dallo stesso piano casa.

Il cittadino, difeso dagli avvocati Pier Luigi Portaluri e Giorgio Portaluri aveva chiesto il rilascio dei necessari titoli, tra i quali anche quello paesaggistico, per realizzare su di un terreno vincolato un intervento di demolizione e ricostruzione di un edificio esistente con aumento di cubatura in applicazione del piano casa.

La Soprintendenza aveva negato il rilascio ritenendo in ogni caso non applicabile il piano casa in aree sottoposte a vincolo.

Questo provvedimento è stato quindi impugnato dal cittadino e il Tar ha accolto le tesi dei suoi legali. Ovvero che sul territorio insistono più interessi pubblici: da un lato, quelli relativi alla tutela del paesaggio, la cui cura è affidata in via esclusiva allo Stato dalla Costituzione e, dall’altro, quelli concernenti il governo del territorio, attribuiti invece alla competenza concorrente delle Regioni.

Secondo gli avvocati Portaluri la decisione del Tar Lecce è di estremo interesse poiché è la prima a chiarire quale sia l’attuale ampiezza dei poteri comunali in materia di applicazione del piano casa.

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