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ILVA, Emiliano incontra Arcelor Mittal: “Disponibili, almeno a parole. Altri incontri? Se Calenda darà loro il permesso”

BARI – Il primo incontro è davanti ad un caffè, poi il faccia a faccia è proseguito in un ufficio del nuovo palazzo della Regione alla presenza di Confindustria. Michele Emiliano e un ambasciatore di Arcelor Mittal, prossimo acquirente di Ilva, hanno discusso del futuro dell’acciaieria per oltre due ore. Un incontro semi ufficiale” si è detto, auspicandone altri: “Se ci riparleremo? – ha commentato a margine il governatore – Se l’azienda avrà il permesso da Calenda sì. A parole c’è una grande disponibilità, nella sostanza bisogna capire in che modo la fabbrica deve essere riammodernata e ristrutturata dal punto di vista tecnologico, in modo che non faccia più danno alla salute. Bisogna – ha continuato – anche garantire che i livelli occupazionali siano gli stessi di partenza”.

Le richieste che Emiliano ha consegnato ad Arcelor Mittal sono quelle messe a punto, poco prima, nell’incontro fiume con i sindacati: no ai licenziamenti – “sono 14mila lavoratori solo a Taranto e tanti rimangono” si è detto – no al trasferimento dell’indotto in Francia, no all’applicazione del Jobs Act. Non ultimo, salute e ambiente devono esser centrali in tutta la vicenda. Politicamente, si è segnalata anche la disponibilità del consigliere regionale Marco Galante, del Movimento 5 stelle, ad “ammettere l’ipotesi ci possano essere nel tempo acciaierie con tecnologie molto innovative”. “Questo è un passo avanti – ha commentato Emiliano – che non vuol dire che i 5 Stelle abbiano abbandonato la tesi della chiusura progressiva della fabbrica, ma ci fa sperare che ci siano anche grazie a nuove tecnologie, soluzioni che tengano insieme lavoro e salute”.

“Se loro domani mattina – ha commentato al termine dell’incontro Francesco Rizzo, segretario provinciale Usb – presentano un progetto che dica che in pochi anni lavoreremo in un ambiente più sano, perché no? Noi non siamo affezionati alla grande fabbrica. Noi vogliamo un lavoro che ci permetta di lavorare e di non ammazzare nessuno“.

L’incontro è stato l’occasione per segnare la tregua nei rapporti tra governatore e sindacati. Il tavolo convocato in via Gentile non ha il compito di sostituirsi a quello nazionale, ha chiarito Emiliano riferendosi al primo elemento di frizione. Il prossimo sarà convocato nel luogo super partes della Prefettura a Taranto si chiamerà tavolo Puglia e precederà ogni incontro romano. Chi lo convocherà? La Regione ha puntualizzato Emiliano, chiarendo il ruolo del Comune con il quale ci sono state altre frizioni.

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