LECCE – Lunedì in mattinata gli otto sindaci firmatari dell’esposto, la Regione Puglia e il Comitato NoTap Salento decideranno a chi affidarsi come consulenti tecnici di parte.
Si stringono i denti e si cura tutto nel dettaglio in vista dell’incidente probatorio che il gip Cinzia Vergine ha concesso nell’ambito dell’inchiesta Tap.
Il vertice si terrà alla presenza dei legali e di quelli dell’avvocatura regionale. Si punta a figure di alto profilo, che possano affiancare i periti nominati dal Tribunale, tre accademici del Politecnico di Milano e dell’Università di Padova.
Farà altrettanto Tap, rappresentata in giudizio dall’avvocato ex ministro Paola Severino, e che ha scelto di non commentare il procedimento giudiziario in atto, confermando la propria fiducia nel lavoro della magistratura.
Dunque, sindaci a lavoro in queste ore: si punta a smantellare l’ipotesi portata avanti dalla multinazionale e confermata finora dai Ministeri, cioè quella di considerare i metanodotti Tap e Snam come due opere diverse, per le quali non si applicherebbe la direttiva Seveso 3 sul rischio di incidenti rilevanti e non sarebbe richiesta una nuova valutazione di impatto ambientale.
L’udienza in camera di consiglio è stata fissata per l’11 aprile prossimo con il conferimento dell’incarico ai consulenti. La decisione del gip era attesa da almeno due mesi.