Attualità

Lettera aperta ai candidati: dall’Arcidiocesi di Lecce il monito a pochi giorni dalle elezioni

LECCE- “No alle strumentalizzazioni di questioni complesse come l’immigrazione, no ai soliti colpi di teatro che ammaliano con proposte irrealizzabili, no al fare dell’impegno politico un motivo di occupazione di spazi di potere per i quali si è disposti ad indossare nuovi abiti senza porsi alcuna questione di coerenza. No a chi si limita ad occupare una poltrona, senza mettere in moto da quella poltrona“. Dure e dirette le parole messe nero su bianco dall’intera Arcidiocesi di Lecce guidata da monsignor Michele Seccia in una lettera aperta indirizzata ai candidati a pochi giorni dal voto del 4 marzo. E’ un vero e proprio appello alla politica affinché si impegni ad essere diversa da quello che oggi dimostra di essere e si ponga come esclusivo obiettivo quello di compiere scelte importanti per accompagnare e consolidare la crescita. “C’è bisogno- si legge nella lettera aperta- di una classe dirigente che rifiuti ogni velleità sovranista e torni a respirare il sogno europeo che fu di De Gasperi e di tanti altri politici di ispirazione cristiana”.

Nella lettera l’Arcidiocesi di Lecce si rivolge ai candidati chiedendo di impegnarsi a riconoscere quali siano i veri problemi delle comunità che si apprestano a rappresentare: il lavoro che manca, le diseguaglianze e le povertà che aumenta, l’immigrazione vista come minaccia piuttosto che come opportunità, il divario crescente con le zone più ricche del Paese, le imprese che faticano a crescere, lo sfilacciamento delle relazioni, e altro ancora. “Mai, forse, come oggi – dice la Curia leccese- sono in gioco i valori fondamentali della nostra Costituzione. La democrazia rischia di essere ridotta ad un semplice click. I partiti, con poche eccezioni, rischiano di trasformarsi in veri e propri “rami d’azienda”. Questi sono gli ostacoli con i quali fare i conti. Ostacoli che possono e devono essere superati imparando di nuovo il coraggio di saltare”.

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