Politica

Il Centrodestra chiede aiuto: ci prestate due consiglieri per sfiduciare Salvemini?

LECCE – Il primo consiglio dell’anatra, quella zoppa, ufficializza l‘ingresso a Palazzo Carafa di sei consiglieri targati centrodestra. L’attuale maggioranza in prima battuta chiede coerenza al sindaco Salvemini, incalzandolo a dimettersi. Poi la richiesta d’aiuto al centrosinistra, ammettendo quella spaccatura interna che non consente di raggiungere i numeri per far cadere il governo.

Ad ammettere le difficoltà a trovare la quadra anche l’ex sindaco Paolo Perrone: “noi non ci siamo -dice guardando i suoi- ma voi (e qui si rivolge ai banchi opposti) potreste farci raggiungere il numero dimettendovi”. Come dire: lì dove da soli non arriviamo, fate harakiri e mandatevi a casa.

Esprime doppio rammarico il consigliere e già candidato sindaco Mauro Giliberti che si dice deluso da quella parte della sua squadra che, dopo aver partecipato al ricorso, non intende dare seguito al percorso intrapreso. “Mi deluderesti anche tu, sindaco -aggiunge- se da duro oppositore di un tempo, aprissi trattative pur di restare in corsa. Quando ho offerto collaborazione da parte tua ho trovato snobbismo. Avremmo potuto scrivere una bella pagina se realmente fossi stato aperto alla collaborazione, come dicevi. Così, però, non è stato. Se non dovessimo dimetterci, non mi resterebbe che augurarti buon calcio-mercato”.

Duro anche il consigliere Gaetano Messuti: “il sindaco parla del benessere della città quasi avesse un’illuminazione divina. Certo della sua veduta, parla di programma non modificabile. Vogliamo fare tutti insieme un inciucio di buona politica? Dimettiamoci tutti. Non sarebbe andata così se avessimo trovato la porta aperta per lavorare insieme”.

Prendono la parola per esprimere la stessa linea di pensiero anche i conisiglieri Giordano, Pala, De Benedetto e Monticelli Cuggiò. Nessuno però punta il dito contro qualcuno in particolare. I “traditori” ai più restano un enigma.

Quando a prendere la parola è il primo cittadino, la risposta è netta: “il vostro intento è stato sempre uno e solo: porre fine al mio mandato. Ho accelerato, vi ho messo nelle condizioni di poterlo fare. Che venga chiesto al Centrosinistra di aiutare i banchi opposti a far cadere il Governo, però, è paradossale. Qualunque accordo dovessi stringere lo farei alla luce del sole -conclude- C’è modo e modo di intendere il ruolo dell’opposizione: è questo il motivo della vostra spaccatura”.

Il Centrodestra ha tempo fino a venerdì per trovare la quadra e depositare le dimissioni entro il 24 perchè si torni al voto a giugno. Se così non fosse tutto si giocherà a metà marzo, in sede di approvazione della previsione di bilancio. Così come il sindaco aveva preannunciato.

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