TARANTO – “Pone al centro le questioni dell’ambiente, del lavoro e della prevenzione antimafia, cruciali per lo sviluppo del territorio tarantino e definisce un sistema coeso di tutela, al quale sono chiamati a cooperare le diverse componenti sociali ed istituzionali”, così il Prefetto di Taranto, Donato Cafagna, alla sottoscrizione dell’intesa siglata con i Commissari Straordinari dell’Ilva, incaricati degli interventi, le Organizzazioni Sindacali.
Un vero e proprio protocollo di legalità, dunque, attraverso il quale, anche i Cvommissari, si assumono precisi impegni nelle procedure di appalto degli interventi di bonifica e ambientalizzazione.
L’obiettivo è quello di prevenire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nelle procedure di appalto degli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione previsti nello Stabilimento di Taranto, a partire dall’imminente lavoro per la copertura dei parchi minerari e sarà valido fino alla conclusione degli interventi stessi.
Il Protocollo prevede, inoltre, che ILVA non stipulerà contratti e non autorizzerà subcontratti con quelle imprese verso le quali risultano tentativi o elementi di infiltrazioni mafiose.
Di pochi giorni fa, in Calabria l’operazione “Stige” che ha portato a 169 arresti. In una intercettazione allegata all’inchiesta , uno dei soggetti finiti in manette, attraverso un imprenditore vicino alla cosca e che si occupa di smaltimento di rifiuti, si sarebbe accaparrato alcuni lavori di smaltimento di scarti industriali e rifiuti tossici provenienti dall’Ilva di Taranto, avendo la possibilità di effettuare circa dieci o dodici viaggi giornalieri, con il materiale che sarebbe stato poi scaricato in territorio calabrese.