Sanità

Tolta l’assistenza domiciliare a ragazzo con gravi disturbi, l’appello della madre disperata

MERINE – Un ragazzone di 30 anni con autismo atipico, ritardo psicomotorio, problemi di vista, non mangia né si lava da solo. Poteva contare sull’assistenza domiciliare di un operatore socio sanitario due ore al giorno per sei giorni. Il servizio di assistenza privata era garantito dalla Regione, tramite una cooperativa, e adesso, all’improvviso, gli è stato tolto.

È una storia che arriva da Merine, ci ha chiamato la madre, disperata.

La donna non conosce i motivi, sa solo che le è stato comunicato dall’operatrice che, per il momento, la Regione avrebbe stoppato il servizio. Suo figlio era beneficiario dei buoni di conciliazione e aveva diritto all’ADI, assistenza domiciliare integrata. Ora questa madre non sa come fare, perché da sola non ce la fa a provvedere in tutto e per tutto al figlio non autosufficiente.

Articoli correlati

Ambulanze ferme per la sanificazione, l’Asl chiede l’intervento urgente di Sanità Service

Redazione

Covid, il bollettino: 8.887 nuovi casi e 20 decessi

Redazione

Guida: “A rischio forniture sanitarie salvavita e il futuro delle imprese”

Redazione

Vaccinazioni: campagna antinfluenzale e antiCovid al via da ottobre

Redazione

Dipendenti Asl senza mensa. I sindacati pronti ad andare in Procura

Redazione

Coronavirus, il Dipartimento Salute della Regione Puglia: “Attenzione massima, ma nessun allarme”

Redazione