PORTO CESAREO- Arriva la conclusione indagini a firma del pm Valeria Farina Valaori per un assessore e due funzionari del comune di Porto Cesareo accusati di atti persecutori e mobbing nei confronti di una dipendente dello stesso comune.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a Clementina Leanza, 58 anni di Leverano,
Fabio Marra, 50 anni di Lecce e Paola Cazzella, 37 anni di Porto Cesareo, rispettivamente responsabile dell’Ufficio Tributi, segretario comunale e assessore al Bilancio.
Secondo le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero molestato e minacciato la responsabile dell’ufficio servizi demografici, obbligandola ripetutamente ad estendere ad altri l’accesso al programma di gestione nonostante fosse contrario alla normativa.
Ogni volta che la donna si rifiutava, scattavano le ritorsioni: contestazioni disciplinari , demansionamenti con il trasferimento dall’ufficio Ragioneria a quello Demografico con una riduzione dello stipendio, minacce di licenziamento.
Vessazioni quindi che hanno causato alla vittima stati d’ansia e paura documentati da certificazioni mediche.
I fatti sono compresi nell’arco temporale tra il 2011 e il 2013 e sono stati raccontati e poi messi nero su bianco nel corso di una serie di denunce che la donna ha presentato ai carabinieri di Campi e che hanno poi avviato le indagini.
Il libero accesso al programma gestionale dei servizi veniva sollecitato anche da lettere e le richieste, secondo il racconto della donna, erano assillanti e continue.
Ma l’episodio più grave, verbalizzato e poi confluito nell’informativa dei carabinieri, riguarda l’accesso abusivo alla banca dati, e l’estratto del certificato di nascita, senza motivo, della figlia minorenne della vittima.
Numerose inoltre le sanzioni disciplinari ricevute dalla donna e le minacce di licenziamento: “Stai attenta- si sente ripetere la funzionaria – che tu hai figli”