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Camera di Commercio in allerta: Prete denuncia pressioni, consiglio e giunta chiedono chiarezza

LECCE –  Un pressing tale da togliergli il sonno e la serenità e che non ha lasciato indifferente l’ente camerale che lui stesso presiede. Ad Alfredo Prete, Giunta e Consiglio della camera di commercio leccese chiedono chiarezza dopo uno sfogo fb duro e non troppo chiaro in cui Prete parla di qualcuno che vuole tagliarlo fuori e qualcun’altro che “sporcherebbe” le indagini in corso su questioni pregresse, come la vicenda di un’assunzione finita prima dinnanzi al Tar, poi al Consiglio di Stato.

Una serie di tasselli sui quali pesano le ombre del passato, come i proiettili recapitati 3 anni fa al suo stabilimento balneare con la foto della sua famiglia. La prima a chiedere chiarezza è stata Roberta Mazzotta, componente della giunta e del consiglio camerale. Alla sua richiesta di un confronto interno urgente e un consiglio straordinario monotematico Prete ha risposto di essere attualmente impossibilitato a dire di più, causa indagini in corso. Punto questo sul quale Mazzotta continua a dissentire, tanto da preannunciare una lettera aperta indirizzata allo stesso Prete per incalzare sulla richiesta di chiarezza.

Prete ribadisce di dover attendere che la giustizia faccia il suo corso e di non aver nulla da aggiungere. Intanto le reazioni scatenate dalla questione sono molteplici e tra loro molto diverse.

Laica, libera associazione delle imprese e delle professioni presieduta da Roberto Fatano, coglie l’occasione per chiedere trasparenza sulle spese legali della Camera di Commercio. Il dubbio è che -partendo proprio dalla vicenda giudiziaria dell’assunzione raccontata da Prete e non ancora chiusa- gli accanimenti sui contenziosi costino troppo. Da qui la richiesta di rendere pubbliche on line le uscite in tal senso, cosicché tutti possano farsi un’idea.

Esprime invece solidarietà a Prete il direttivo di “I love San Cataldo” che in una nota stampa scrive di confermare “la grande stima all’imprenditore, all’uomo e alla sua famiglia, che pionieri della Marina di San Cataldo hanno sempre operato per l’interesse della comunità e del territorio“.

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