Politica

Dopo Vendola, si scatena il fuoco amico contro Emiliano

BARI- Sembra che l’ex governatore Nichi Vendola abbia dato il via al fuoco amico contro il suo successore, Michele Emiliano, finito nelle ultime ore sotto il tiro incrociato di suoi compagni di partito e di coalizione.

Con lui, aveva detto Vendola, la Puglia è diventata la patria del trasformismo. Sotto accusa l’inerzia della Regione, i Consigli regionali che durano mezz’ora e non si occuperebbero dei problemi reali, il presunto lassismo dell’opposizione. Un’analisi al vetriolo, a pochi giorni dallo strappo in aula del consigliere di Sinistra Italiana Cosimo Borraccino, che se ne è andato sbattendo la porta in dissenso con la decisione di aumentare i membri del Corecom. “Questa non è più la mia maggioranza”, aveva tuonato.

A stretto giro, a rincarare la dose è il deputato leccese Federico Massa, democratico come Emiliano. “Non cogliere i sintomi evidenti del progressivo sfilacciamento della sintonia dei pugliesi e delle loro aspirazioni con gli esiti del governo regionale sarebbe un grave errore. C’è un diffuso bisogno – dice – una domanda urgente di mettere insieme le energie positive che, negli ultimi dieci anni, hanno cambiato in meglio la Puglia. Non è, se mai lo é stato, il tempo dell’uomo solo al comando. La Puglia può ripartire”. Una bacchettata che rivela forti malumori attorno all’azione del governatore, giudicato, in sostanza, un battitore solitario, lontano dai suoi.

Ce n’è anche da Articolo Uno-Mdp, altra formazione del centrosinistra composta per la gran parte da fuoriusciti dal Pd. “Non sono stato mai un adulatore di Vendola, ma stavolta ha ragione”, dice Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo in seno al Consiglio regionale. È durissimo: “Michele Emiliano – rimarca – più che governare la Puglia, la sta utilizzando. Nell’azione di governo non c’è traccia di un minimo di programmazione, di una idea sul che fare. La Puglia di Vendola era diventata il modello da seguire in tutta Italia. La Puglia di Emiliano è diventata lo zimbello d’Italia”. Poi, la stoccata anche alle opposizioni, oltre che al “cerchio magico”del governatore: “La stanza di Emiliano – accusa Abaterusso – è diventata un albergo ad ore per tanti questuanti, soprattutto per quelli che provengono dal centrodestra. Ciò che Emiliano contesta a Renzi, lui lo fa in Puglia elevato all’ennesima potenza. Gli assessori sono stati scelti solo nell’ottica del rafforzamento della sua corrente all’interno del Pd”.

 

 

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