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Omicidio, “abnormità nelle attività dei magistrati”: il ministro Orlando duro contro il Tribunale dei Minori

ROMA- Il ministro della Giustizia Andrea Orlando usa pochi giri di parola: “Abbiamo ritenuto opportuno intervenire perché a una prima valutazione sono emerse delle condotte nelle attività dei magistrati che possono far supporre delle abnormità”.

È così che bolla il modo in cui il caso di Noemi è stato trattato dal Tribunale per i Minorenni di Lecce, dopo le denunce incrociate dei genitori dei ragazzi: quattro mesi fa, la mamma di lei, Imma Rizzo, aveva querelato il fidanzato 17enne per violenza nei confronti della figlia, che aveva ricevuto uno schiaffo in volto, con una prognosi di 2-3 giorni. Il padre di lui, qualche settimana dopo, aveva denunciato Noemi, invece, per atti persecutori, stalking, nei confronti del ragazzo. Veleni che hanno sì fatto avviare accertamenti, ma che, stando ai primissimi riscontri, sembrano essere stati tardivi: la sindaca di Alessano, Francesca Torsello, ha affermato di aver ricevuto solo a fine agosto una richiesta di relazione sociale sul 17enne, indirizzata dal Tribunale ai Servizi sociali del Comune. Relazione da predisporre nell’arco di 90 giorni. Dall’altro lato, il sindaco di Specchia, Rocco Pagliara, ha confermato che un decreto del Tribunale, in cui si chiedeva l’affidamento ai servizi sociali per un mese a carico di Noemi, è giunto solo dopo la scomparsa di lei, tra il 5 e il 6 settembre.

Sequenze su cui ora bisognerà far luce, come sul fatto che non ci sia stato nessun provvedimento di allontamento a tutela della 16enne, nonostante la violenza denunciata e il Tso – uno e non tre – firmato dalla sindaca di Alessano a carico del fidanzato nel mese di luglio. “Come facoltà del ministro a- ha detto Orlando a Chi l’ha visto? – abbiamo attivato le procedure per la verifica ispettiva. Naturalmente – ha aggiunto – questo non cancellerà il dolore dei familiari ai quali vogliamo rivolgere tutto il nostro cordoglio, esprimere la nostra vicinanza. Però credo sia nostro dovere andare a vedere se qualcosa non ha funzionato in questa vicenda e se tutto quello che si poteva fare è stato effettivamente fatto”.

Altri accertamenti sul Tribunale per i minorenni sono stati avviati dal Csm, l’organo di autogoverno della magistratura. A prendere le difese dei colleghi, invece, è Roberto Tanisi, fresco d’insediamento a capo della Corte d’Appello di Lecce e storico pilastro della locale Associazione nazionale magistrati: esclude ritardi.

Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, ha dettato la tempistica: “Il Comitato di presidenza si riunirà martedì mattina, esaminerà questa richiesta e lo farà alla luce dei fatti che sono noti, cioè dell’appello accorato della mamma della povera ragazza barbaramente uccisa per verificare se ci sono stati problemi, omissioni, oppure no”. Domani, intanto, l’interrogatorio di garanzia.

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