LECCE – “Se il nostro fosse uno stato a sé stante, sarebbe il tallone d’Achille d’Europa“. È il commento amaro di Confindustria Lecce in occasione dell’incontro organizzato da Ance su inefficienza di servizi, trasporti e infrastrutture del territorio.
Il Salento, su 260 regioni di tutta Europa monitorate e inserite in classifica, si piazza al 171esimo posto in tema “qualità delle infrastrutture” e al 233esimo per “competitività in relazione ai servizi offerti”.
Una maglia nera che punta i fari su una vera e propria “emergenza isolamento”. Le responsabilità sono molteplici, la lungaggine degli iter burocratici è l’aspetto che più incide sulla possibilità di captare fondi europei. Gli enti locali dovrebbero fare rete, il viaggio in solitaria non giova a nessuno.
Ad essere chiamati a raccolta sono stati ordini professionali, associazioni di consumatori e organizzazioni sindacali. E poi l’invito più accorato, quello alla politica: è proprio questa l’assenza a pesare di più. Salvo rare eccezioni (il Senatore Dario Stefano, Paolo Pagliaro dall’Ufficio di Presidenza di Forza Italia e il Deputato Federico Massa) le poltrone sono vuote.
Il Salento, lo dicono le classifiche nazionali degli ultimi giorni, è una delle mete più ambite. Il rischio è che da fiore all’occhiello si trasformi in isola infelice: tanto bramata, quanto irraggiungibile.