Ambiente

Abusi al Ciolo, tutti a giudizio: il processo resta a Lecce

GAGLIANO DEL CAPO – Tutti a processo gli otto indagati nell’inchiesta nata dal presunto deturpamento di bellezze naturali sul costone roccioso del Ciolo, a Gagliano del Capo.

Lo ha stabilito il Gup Carlo Cazzella nell’udienza preliminare al termine della quale sono stati rinviati a giudizio: i due funzionari Vincenzo Moretti e Caterina Di Bitonto, e poi tecnici, progettisti, direttori dei lavori, imprenditori: Daniele Accoto, Daniele Polimeno, Primo Stasi, Fulvio Epifani, Emanuela Torsello, Ippazio Fersini.

Il giudice ha inoltre rigettato la questione di incompetenza per territorio sollevata dagli avvocati difensori e pertanto il processo rimarrĂ  a Lecce e non sarĂ  trasferito a Bari. Gli imputati rispondono di falso e di deturpamento di bellezze naturali in seguito al consolidamento del tratto di scogliera interessato dal cantiere di monitoraggio e studio della falesia, per il quale i Pm Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro avevano, il 3 febbraio del 2015, disposto il sequestro probatorio con l’obiettivo di verificare se il progetto stesso fosse compatibile con la conformazione della scogliera.

Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Riccardo Giannuzzi, alessandro distante, Stefano De Francesco, Francesco Nutricati , Andrea Sambati, Alessandro Dello Russo e Anna Grazia Maraschio.

Prima udienza il 3 luglio prossimo .

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